Medico sannita sulla Ong e l'odio social: partono le querele

Solita cloaca di commenti offensivi, auguri di morte e insinuazioni. Nazzaro annuncia querele

Benevento.  

L'intervista di Ottopagine a Nazzaro, il medico sannita che ha manifestato, all'indomani dell'approvazione del decreto sicurezza bis, la propria volontà di imbarcarsi sulla Ong Open Arms per prestare servizio volontario ha generato la solita cloaca di commenti social ultraviolenti.
Come sovente avviene quando arrivano sui social notizie relative a buone pratiche relative all'integrazione, solidarietà nei confronti di migranti o altro relativo a questo campo la replica è una colata di insulti, parole zeppe d'odio, offese pesantissime.
Così è accaduto anche per Nazzaro: tra i pochi che rispettabilmente hanno giudicato inutile il gesto, esprimendo un parere opinabile ma rispettoso, la maggioranza si è divisa in offese e insulti che è inutile riportare, dubbi sulla professionalità del medico, qualcuno è arrivato ad augurare la morte (di Nazzaro e dei migranti, ovviamente) o di prendere malattie gravi.
Tra i commenti più gettonati poi l'emblematica accusa di una volontà lucrativa di Nazzaro: emblematica perché nel testo dell'articolo c'è evidente la dichiarazione del medico relativa alla totale base volontaria della sua eventuale attività sulla Ong, dunque la scelta: o chi ha letto l'articolo non ha capito cosa c'era scritto, autoattribuendosi di diritto l'etichetta di analfabeta funzionale, oppure ha commentato senza leggere, non facendoci una figura tanto migliore.
Stante l'intollerabilità delle offese naturalmente Nazzaro ha dato mandato ai legali di querelare, annunciando che il ricavato sarà devoluto a Open Arms.