Centro disabili: "Chiuso da un mese, nostri figli abbandonati"

I genitori dei ragazzi del centro "E' più bello insieme": "Una vergogna, protesteremo"

Benevento.  

Nuovo incontro tra i genitori dei ragazzi disabili del centro "E' più bello insieme", all'indomani della chiusura del centro. Nessuna novità arriva dalla politica, e l'irritazione dei genitori cresce: "In data odierna un nutrito gruppo di genitori e familiari dei disabili frequentanti le attività messe in essere dal Centro "E' più bello insieme" si è riunito per fare il punto sullo stato delle cose, essendo ormai trascorso ben un mese e mezzo(!!!!) dalla cervellotica, disumana ed inspiegabile chiusura delle attività (28 Giugno). E' stata rilevata la totale assenza di iniziative volte a favorire comunque l'avvio delle attività da parte di tutti i soggetti politico-amministrativi coinvolti (Ambito B1 Comuni di Benevento-Apollosa-Arpaise-Ceppaloni-San Leucio del Sannio), dei partiti politici di maggioranza e opposizione, al di là di qualche pelosa quanto ipocrita dichiarazione di solidarietà. La realtà è sotto gli occhi di tutti. I nostri familiari disabili sono stati costretti a rimanere nelle mura domestiche, con il rischio evidente di gravi regressioni dal punto di vista psicologico e mentale. Non una informazione sullo stato della gara per l'aggiudicazione del servizio, nessuna previsione sui tempi di attesa per l'avvio del servizio, tanto, lo "scarto" della società , come Papa Francesco ha definito i disabili, non merita una uscita, un momento di svago, di aggregazione e di socializzazione. Le ferie sono solo per i più fortunati, per coloro che se lo possono permettere, per coloro i quali la natura ha predisposto percorsi facilitati. Che tristezza. Che vergogna. Da parte nostra stiamo provando a reperire una struttura idonea che consenta l'avvio delle attività quanto prima. Una sola promessa. Saremo presenti nei momenti significativi organizzati nella città di Benevento, nei comuni dell'ambito B1 e nelle altre realtà provinciali, nei modi e nelle forme più eclatanti, per rammentare alla coscienza morale e civile della cittadinanza la grave offesa che si è arrecata e si continua a perpetrare verso persone che dovrebbero al contrario ricevere attenzione e rispetto.