Campanile di Santa Sofia in abbandono. Pronta la denuncia

L'associazione Sannio Report attacca Mastella dopo l'ordinanza anti piccioni

Benevento.  

L'ordinanza per impedire di dare da mangiare ai piccioni fa infuriare il presidente dell’associazione Sannio Report, Felice Presta che scrive al sindaco Clemente Mastella e ricorda dell'operazione portata a termine “a proprio rischio e pericolo soprattutto sanitario” di ripulitura di quella che definisce “una delle bombe ecologiche cittadine: il campanile di Santa Sofia”.

“Per anni – dettaglia Presta - Curia e Prefettura si rimpallavano la responsabilità della ripulitura interna dell’edificio mettendo sul piatto gli alti costi dell’operazione e la pericolosità. Con l'assessore Oberdan Picucci – racconta - iniziammo lo studio di fattibilità confrontandoci anche con i dirigenti. Il nulla osta fu data a fine giugno 2017 con documento firmato dal dirigente Catalano. Si apre così la porta di uno dei luoghi più sporchi e puzzolenti che siano mai esistiti qui in città”.


Prima del lavoro Presta ricorda anche di aver individuato la proprietà del Campanile (ancora incerta) in capo al Comune, testimoniata da un atto notarile del 1919.
“Nel frattempo – dettaglia ancora- la Prefettura chiedeva di sospendere la pulizia adducendo la proprietà”. Caso poi chiarito definitivamente con la possibilità di portare a termine i lavori.
“Dalla punta del campanile – prosegue Presta - fino all’ultimo pertugio si ripulì tutto per bene, disinfettando le scale in legno e quelle in pietra. Per poi, come era nelle intenzioni, aprirlo a turisti e cittadini in totale sicurezza: 3 persone hanno partecipato al recupero, Vinz Piscopo, Anna Rita Persico e il sottoscritto, Felice Presta.
Ed effettivamente il campanile fu aperto in diverse occasioni, anche fino alle 4 di mattina in occasioni della notte bianca e di altri spettacoli, e migliaia di persone sono salite lì su, anche assessori, dirigenti e consiglieri comunali. Tutti entusiasti del recupero, nella zona buffer Unesco ricordiamolo, del campanile.

E poi? E poi il nulla. Diventato di proprietà comunale si è interrotta la fornitura di energia elettrica per illuminazione delle campane che sono spente (nessuno ha pagato più le bollette che prima pagava la curia), non si paga più l’assicurazione nel caso di danni a cose e persone (che pagava sempre la curia), e i piccioni stanno riconquistando ciò che gli era stato tolto. Il bando per l’affidamento, in modo da renderlo visitabile, è pronto da un anno ma non è mai stato portato in consiglio”.
E qui l'attacco a Mastella evidenziando il disinteresse per la questione: “Caro sindaco, ti permetti di fare considerazioni sui piccioni, di parlare di turismo, di turisti, di sinergia per la valorizzazione di questa città? Per poi pagare Pio e Amedeo 54mila euro per città spettacolo giusto per fare un esempio? Sindaco non è che per caso è giunta l’ora di andare in pensione?”.

E infine: “Per l’operazione piazza pulita (ndr la ripulitura del campanile) porteremo il Comune in tribunale per una causa di risarcimento danni nei confronti dell’associazione Sannio Report e nei confronti della città: noi amiamo questa città e facciamo le cose in maniera gratuita”.

E ancora: “Le chiavi del campanile le abbiamo sempre noi e in occasione di Santa Barbara se il corpo dei Vigili del Fuoco è riuscito a fare quello che voleva fare tra campanile e teatro Comunale è solo grazie a noi che gli abbiamo aperto e chiuso la porta anche alle 7 di mattina, non certo per merito del Comune o vostro nonostante eravate li ad osservare lo spettacolo”.