Gay Pride, bilancio positivo ma assenti le istituzioni

Partecipazione e riflessione per il Benevento Campania Pride

Benevento.  

Rossella e Roberta stanno insieme da dieci anni e hanno un bambino di tre anni e mezzo. Ma per lo Stato Rossella non ha alcun legame con il figlio, non è nessuno.
Vanni lotta da quarant'anni per vedere riconosciuti i diritti del mondo lgbt, e in particolare per quella che considera la madre di tutte le battaglie: il riconoscimento delle coppie omosessuali.
Gina scende in piazza per i suoi due bambini: «Vorrei che un giorno, qualsiasi sia la loro identità sessuale, possano essere accettati e rispettati».
Porpora è andata via da un piccolo paesino in provincia di Benevento molti anni fa. Ha condotto una battaglia rivoluzionaria per i transessuali e ora torna in una città in prima fila al gay pride, come presidente del movimento identità transessuale italiano. «Non me lo sarei mai immaginato» ci confida.

 

Eccole le storie, le voci, i volti, i protagonisti del Benevento Campania Pride. L'Onda arcobaleno ha invaso la città e il bilancio è più che positivo sia in termini di presenze che riguardo alle personalità arrivate in città a manifestare la lotta per i diritti del popolo lgbt.
Unico, immenso neo: la mancanza delle istituzioni locali.
Nessun rappresentante ha preso parte alla manifestazione nonostante il Comune di Benevento avesse accordato il patrocinio. Nessuna voce istituzionale si è fatta sentire dal palco di piazza Risorgimento.
E i cori di “vergogna – vergogna” sono partiti in automatico.

 

Presenti, invece, rappresentanze da tutti i gruppi della Campania. Presenti le famiglie arcobaleno con il presidente Giuseppina La Delfa, gli esponenti simbolo come l'attivista Vanni Piccolo e la presidente del movimento Identità transessuale italiano Porpora Marcasciano, originaria del Sannio, e ancora Daniela Lourdes Falanga, responsabile delle politiche transessuali per Arcigay Napoli.

 

 

È stata una festa di colori di musica e di gioia, ma anche e soprattutto un momento di lotta per il riconoscimento dei diritti del popolo lgbt. Tra i temi più caldi la lotta all'omofobia, il riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso, e le famiglie.
Testimonial dell'evento l'attore Carlo Gabardini e madrina la giornalista Giulia Innocenzi che parafrasando Voltaire ha guardato ai 'diritti civili' come metro per giudicare la civiltà della nazione.
E non si è lasciata sfuggire l'incontro programmato per il 12 giugno con il presidente dell'Unione Giuristi Cattolici Gianfranco Amato, “al quale – rimarca – saluterà il sindaco di Benevento che, invece, a questa manifestazione non è venuto”.

 

Mariateresa De Lucia