Vigorito e Inzaghi al Festival Filosofico del Sannio. LE FOTO

E' stata una festa. Non poteva essere diversamente. Grazie alla presenza del presidente Oreste Vigorito e dell'allenatore Pippo Inzaghi. Attesi entrambi dai tanti studenti che hanno riempito la sala del San Marco. Tutti riuniti per prendere parte al sesto Festival Filosofico del Sannio. Il tema dell'incontro: l'armonia dello sport con la lectio magistralis di Carlo Galli. Non sono mancati applausi e cori al momento dell'ingresso del patròn giallorosso che nel prendere la parola, dopo l'introduzione del presidente dell'associazione 'Stregati da Sophia' Carmela D'Aronzo, ha voluto sottolineare l'importanza di raggiungere un certo equilibrio in nome dell'armonia. E in effetti i successi del Benevento Calcio passano proprio attraverso l'equilibrio, o meglio l'armonia tra tutte le parti interessate. Non c'è solo il presidente, il capo come si suol dire, ci sono anche coloro che seppur non visibili danno ugualmente un grande contributo. Un insegnamento indirizzato ai tanti ragazzi che dopo una lunga attesa hanno potuto abbracciare anche il mister dei sogni, conosciuto anche come il calciatore dei record. Pippo Inzaghi è stato accolto dallo stesso calore che aveva riscaldato in precedenza il cuore di Vigorito. Parole importanti quelle di Pippo che ha raccontato, seppur in minima parte, il suo vissuto da adolescente: "Devo dire grazie ai miei genitori. Mi hanno guidato e fatto capire le cose che contano. Io volevo solo giocare ma merito loro sono riuscito anche a prendermi il diploma, a crearmi una certa cultura e ad essere l'uomo che sono. Divertitevi pure, l'ho fatto anche io, ma sempre con la testa sulle spalle". Il finale è da applausi. Ancora. Poi lo scambio dei doni con i ritratti degli studenti del Liceo Artistico per il patròn e allenatore che sono diventati ufficialmente membri dell'associazione che di tutta risposta ha ricevuto una maglia giallorossa e un gagliardetto con tutte le firme dei calciatori. Una serata intensa e bella. Di quelle che restano nel cuore, un po' come i colori giallorossi e quella "strega che scorre nelle vene", il coro intonato da tutti i presenti e da qualche ragazzo della Curva Sud, il modo più bello per chiudere l'evento.