Frode reddito cittadinanza, "abbiamo scoperto l'acqua calda?"

L'intervento del dottore Maurizio Pizzella

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Benevento.  

 

"Ho letto il vostro articolo circa la frode scoperta a Castelfranco, riguardante persone percettrici del reddito di cittadinanza che nel contempo eseguivano lavori saltuari in nero. Lodevole il lavoro dei Carabinieri e massima soddisfazione per l’avvenuto accertamento del reato commesso", scrive il dottore Maurizio Pizzella, che poi aggiunge: "Mi sia però concesso di esprimere una mia personalissima e magari errata considerazione: non è che abbiamo scoperto l’acqua calda? Così come è strutturata, la legge sul RDC presta il fianco molto facilmente a questo tipo di frodi e tranne che nei casi di denuncia, non credo che lo Stato, attraverso le Forze dell’Ordine, abbia personale e mezzi necessari per un controllo, ancor che approssimativo".

Secondo il professionista, "ferma restando la condanna per chi froda percependo il sussidio contestualmente al lavoro in nero, mi chiedo quando possa avvenire, specie nel contesto del Mezzogiorno, la proposta di ben tre occasioni di lavoro; grasso che cola se ne arrivasse una…".

Perchè - prosegue - "il risultato, e vi assicuro che ne ho contezza personalmente da comune cittadino, è che, tranne le dovute eccezioni, chi non è mai stato, diciamo, incline al lavoro, attualmente con la percezione del RDC ha perfezionato la sua naturale avversità ad evitare la fatica. Eppure ci sono strade, giardini, scuole ed edifici pubblici, ettari di terreno, chilometri di strade ferrate e tanti servizi agli anziani ed ai disabili che potrebbero giovare dell’ausilio di chi percepisce un reddito, attualmente solo per scaldare un divano ed incrementare il consumo di tabacco. Tra i due modelli, ovvero tra chi poltrisce e chi si arrangia arrotondando con qualche lavoretto in nero, sinceramente sopporto meglio questi ultimi".