Protesta contro il ddl Zan, pronta contro manifestazione

Il movimento LGBTI+: "la discriminazione npon è un'opinione"

protesta contro il ddl zan pronta contro manifestazione
Benevento.  

E' intitolato “Ma quale bavaglio? La discriminazione non è un'opinione” ed è un appello redatto da tre cittadini di Benevento e provincia e firmato da 31 cittadini. Un appello vuole essere una risposta all'evento in programma sabato 11 luglio in Piazza Castello a Benevento, organizzato dal comitato Noi siamo liberi, sostanzialmente Le sentinelle in piedi.
Eccolo di seguito:

“Da anni esiste un movimento ben finanziato e ben organizzato che contrasta il progresso, i diritti delle donne, quelli delle persone LGBTI+, e quelli di tutti i cittadini che non si riconoscono in toto nel modello cristiano della "famiglia tradizionale". Lo abbiamo visto in azione al Congresso delle Famiglie a Verona.
Questo movimento ha radici nel fondamentalismo religioso e nella destra estrema e promuove attivamente la violenza e la discriminazione.
Quelli che scenderanno in piazza sabato a Benevento, sebbene si presentino con un'immagine ripulita e un messaggio apparentemente condivisibile, sono in realtà gruppi omofobi, maschilisti, fondamentalisti religiosi e fascistoidi.
Noi non abbiamo paura di queste persone, perché sono minoranza e sono dalla parte sbagliata della storia, verranno spazzati via e sconfitti dal futuro.
Ma sentiamo l'esigenza di gridare a voce alta, in quanto persone LGBTI+ e non, nate e cresciute a Benevento, che i loro messaggi sono sbagliati, falsi, discriminatori, e inquinano lo spazio pubblico con scorie di un passato buio.
Sentiamo l'esigenza di dire a tutte le persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, intersessuali, di Benevento e provincia che meritano una legge che li protegga dalla discriminazione che subiscono ogni giorno, costretti a nascondere parti della propria vita, a temere la violenza fisica, ad essere giudicati per il loro aspetto o comportamento.
Questa legge esiste ed è necessario che venga approvata dal Parlamento al più presto.
I ragazzi che hanno spaccato il naso ad un nostro amico beneventano all'uscita di una discoteca gay stavano esprimendo una libera opinione?
Il chirurgo che durante un intervento ha imprecato "non è giusto perdere tempo a curare i f*oci!" stava esercitando la sua libertà di pensiero?
I genitori che cacciano i figli di casa lo fanno in nome di quale diritto e di quale libertà?
La discriminazione non è un'opinione, nessuno sta cercando di mettere un bavaglio ai cittadini e alle cittadine italiane, non a quelle civili, democratiche, intelligenti e tolleranti.
Potete nascondervi dietro uno slogan accattivante e a un nastro rosso, ma noi vi vediamo, vi riconosciamo e non resteremo in silenzio mentre diffondete odio a Benevento.
Chiediamo a tutti i cittadini beneventani di fare altrettanto, diffondendo questo appello e manifestando il proprio dissenso, riconoscendo che questa questione riguarda tutti e tutte e non solo le persone LGBTI+ di questa provincia. Alcune di noi saranno presenti in piazza sabato per contrastare la diffusione d'odio non solo online ma anche dal vivo”.