Operai Cam in protesta, 80 posti di lavoro a rischio

I sindacati: le istituzioni e la politica devono occuparsi del problema

operai cam in protesta 80 posti di lavoro a rischio
Benevento.  

Una crisi profonda che investe il settore aeronautico e aerospaziale e fa tremare quasi 200 famiglie anche nel Sannio. E' alla base della protesta che si è tenuta questa mattina, a Benevento, dinanzi alla prefettura. In strada i lavoratori della Cam di Paolisi collegati al gruppo aeronautico Dema.
Gli operai, in sciopero, si sono radunati per richiamare l'attenzione sul problema che si verifica nel Sannio con lo stabilimento beneventano coinvolto con un esubero di 80 lavoratori (il 50% della forza lavoro disponibile) così come dichiarato dai vertici aziendali nel corso dell’ultimo incontro.
Questo contesto risulta ulteriormente aggravato dalle conseguenze del covid 19 con la interruzione delle attività collegate ai programmi aeronautici di provenienza Leonardo, Airbus e Boeing.
Non solo: è pressoché esaurita la possibilità di utilizzo di ammortizzatori sociali avendo la CAM completato un ciclo di 24 mesi di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. Ormai è evidente il rischio di sopravvivenza stessa dello stabilimento CAM di Benevento.

“Una vertenza nata nel 2017 e complicata ancor di più dal Covid ma gli ammortizzatori sociali daranno copertura fino a dicembre, dopo si rimarrà scoperti – così Stefano Soreca, segretario provinciale Fiom Cgil Benevento -. Ottanta esuberi per la struttura beneventana sono una ulteriore ferita ad un territorio che si impoverisce ogni giorno di più. Significa 80 famiglie sul lastrico, con operai senza alcuna prospettiva di ricollocazione. Siamo qui oggi per richiamare l'attenzione delle istituzioni, spero che riescano ad organizzare un incontro con il Ministero per cercare soluzioni”.

“La situazione è davvero complicata – rincara la dose Giancarlo Stefanucci, segreteria Territoriale Fim Cisl – con diversi problemi capaci di generare una miscela esplosiva che, senza girarci intorno, potrebbe concludersi solo con la chiusura degli stabilimenti”.

Ma Stefanucci indica anche ulteriori sviluppi: “Una tappa importante è già fissata nell'incontro che si terrà lunedì 14 settembre al Mise, in cui si discuterà di un accordo per un piano di rateizzazione con l'Inps con cui il gruppo Dema ha un grande debito. Speriamo che da lì si possa rimodulare un piano per il rilancio. In ogni caso la politica deve fare la sua parte e trovare soluzioni in deroga che consentano alle famiglie dei lavoratori di andare avanti”.
“Sono cinque anni che questi lavoratori vivono un dramma – così Giuseppe Forgione, segreteria Uilm Irpinia Sannio – ci aspettiamo risposte precise, sia nel tavolo di lunedì al Mise, sia per la situazione da considerare dal prossimo 1 gennaio quando non ci saranno più ammortizzatori sociali per questi lavoratori”.