Case e lavoro ai senza tetto, Benevento record per il sociale

Oggi il taglio del nastro per il progetto primo in Campania e secondo in Italia

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Benevento.  

Il secondo progetto finanziato in Italia e il primo in Campania. E' un'iniziativa da record quella presentata questa mattina in via Vittorio Veneto dove si trovano due dei tre appartamenti (quelli del Comune, mentre l'altro della Croce Rossa si trova in Via Martiri d'Ungheria) che sono stati destinati ai senza tetto.

Un progetto Housing First dell’Ambito B1, (capofila Benevento composto dai comuni di Apollosa, Arpaise, Ceppaloni e San Leucio del Sannio) finanziato dal PON Inclusione attraverso le risorse del PO I FEAD e del FSE sull’avviso 4/2016 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e coprogettato con la Croce Rossa Italiana Comitato di Benevento che ne gestisce gli aspetti operativi. L’azione progettuale vede la partecipazione in partenariato del Comune di Benevento, della Protezione Civile e delle Sentinelle della Carità.

“Non posti letto per la notte o temporanei ma case in cui vivere stabilmente – puntualizza Stefano Tancredi presidente regionale della Croce Rossa -. In tutto 15 posti che con gli altri 8 al Cam (il centro di accoglienza di Santa Maria degli Angeli) praticamente soddisfa quasi completamente la domanda”.
Non solo una casa ma si proverà a dare loro anche un lavoro: “Grazie alla collaborazione con Coldiretti e Confindustria proveremo a dar loro un lavoro ma ci impegneremo anche noi”.

Grande soddisfazione espressa anche dall'assessore alle politiche sociali Luigi Ambrosone e dal sindaco Clemente Mastella che ha ribadito: “Il progetto dimostra la virtuosità della collaborazione istituzionale intrapresa. E' un'azione importante in cui il Comune applica la parabola del buon samaritano”.
E poi torna a ribadire la necessità di un'azione che coinvolga tutte le realtà metropolitane per l'housing sociale: “Impronterò la mia azione politica per realizzare un grande piano Fanfani per l'edilizia popolare ormai abbandonata da anni. Durante il lockdown ho avuto modo di vedere case anguste in cui erano costretti grandi nuclei familiari. Un piano darebbe modo all'edilizia di espandersi e creerebbe lavoro”.