Covid, sale a 14 il numero dei ricoverati a Benevento: Volpe (Asl): vaccinatevi

Il direttore generale dell'Asl rinnova l'appello: bisogna avere fiducia nella scienza

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Benevento.  

Ancora tre nuovi ricoveri all'interno dell'azienda ospedaliera San Pio di Benevento. Scende però il numero dei pazienti ricoverati in terapia sub intensiva del reparto di Pneumologia grazie alle condizioni di salute migliorate per due pazienti che sono quindi potuti tornare nel reparto di Malattie infettive. Ad oggi sono quindi 14 i pazienti ricoverati a causa del coronavirus a Benevento. Si tratta di 11 persone della provincia di Benevento e 3 provenienti da altri centri della Campania. Sei i pazienti in terapia sub intensiva, sette quelli in Malattie infettive e uno trattenuto nell'area di isolamento covid del Pronto soccorso in attesa del tampone definitivo che decreterà o meno la positività. Tre pazienti in più che segnano un'ulteriore preoccupazione per la situazione in provincia di Benevento. Nelle ultime 24 ore va però anche registrata una dimissione.

“La vaccinazione contro il covid 19 resta la migliore arma. Bisogna avere fiducia nella scienza e vaccinarsi”. Così il direttore generale dell'aSl di Benevento, Gennaro Volpe rimarca l'importanza della vaccinazione anche se a Benevento i dati delle somministrazioni sono davvero confortanti e fanno ben sperare.

“Riusciamo ancora a contenere i contagi e continuiamo in maniera costante a vaccinare. La nostra attenzione – ha spiegato il numero uno dell'azienda sanitaria locale sannita – è da giorni rivolta ai giovani tra i 12 e i 19 anni. Con loro siamo arrivati a oltre il 77 per cento ora però serve accelerare anche in vista dell'apertura delle scuole prevista domani”.

E sulla situazione dei ricoveri in costante aumento e sul numero delle persone in terapia sub intensiva il dottore Volpe non ha dubbi: “Come in altre parti della Regione e d'Italia, si tratta nella maggior parte dei casi di persone non vaccinate. Dobbiamo avere fiducia nella scienza e bisogna vaccinarsi”. Tutto pronto anche per l'eventuale avvio della somministrazione della terza dose alle persone cosiddette 'fragili' per via di problemi clinici importanti: “Siamo pronti, attendiamo le indicazioni da ministero e regione”.