Rubato a San Lupo oltre cinquant'anni fa torna nel Sannio un importante dipinto databile tra la fine del 1600 e l'inizio del 1700. Un olio su tela, di scuola napoletana, raffigurante San Gennaro, attribuibile molto probabilmente al maestro Giuseppe d’Arena, che ora sarà visitabile dagli appassionati presso il Museo diocesano cittadino di Benevento, a cui è stato assegnato in giudiziale custodia, con facoltà d’uso, dalla Procura della Repubblica di Benevento ed eseguito dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine.
Una storia singolare che, grazie un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento e svolta dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine, ha consentito di recuperare a Malta la tela, trafugata illecitamente tra il novembre del 1969 e gennaio del 1970 da un'abitazione privata di San Lupo.
E nell'incontro dedicato ad illustrare l'operazione ha espresso soddisfazione per il ritrovamento dell'opera il Procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro. “L'affidamento temporaneo al Museo Diocesano permetterà di custodire e fruire il dipinto in attesa di risalire al legittimo proprietario. Un'operazione in cui si mette in luce anche l'altra faccia dell'azione penale che, oltre a individuare responsabili e sanzionare gli eventuali reati, mira anche a restituire diritti e rammendare ferite inferte al pubblico”.
“Un dono inaspettato” per l'Arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca. “Una tela che ritrae San Gennaro, probabilmente l'intercessione del Santo dopo l'eruzione del 1631. Un bel pezzo di arte e storia che oggi torna nel complesso vitale che gli ha dato origine”.
Ha messo posto l'accento sull'importanza dell'opera il Generale di Brigata, Roberto Riccardi, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Mentre il Maggiore Lorenzo Pella, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio artistico di Udine, ha chiarito i particolari che hanno portato ad individuare la corrispondenza del dipinto sottratto a San Lupo con “la tela, posta in vendita all’incanto sul sito on-line di una casa d’aste maltese” grazie al riscontro nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”.
Di qui un articolato lavoro di squadra tra la Procura di Benevento, il Nucleo TPC di Napoli, le Stazioni Carabinieri di Caserta, Cerreto Sannita e Guardia Sanframondi per un Ordine europeo di Indagine verso lo Stato di Malta diretto al sequestro del bene culturale illecitamente sottratto e al successivo rimpatrio.
Sequestro eseguito in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria dello Stato di Malta, a cura del personale della Major Crimes Unit – Properties And Cultural Crimes della polizia maltese, a carico di un privato che aveva affidato il dipinto ad un restauratore dopo averlo acquistato da una casa d’aste dell’isola.
Il dipinto è stato poi rimpatriato in Italia e temporaneamente custodito presso il caveau del reparto operativo del Comando TPC di Roma, sottoposto all’osservazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento.
All'incontro a cui hanno partecipato anche il sostituto procurato Assunta Tillo, che ha diretto l'indagine, e il Soprintendente Mario Pagano è stato messo in evidenza che si tratta di “un lavoro “di massimo risalto d’arte”, che presenta una cornice visibilmente antica, ovvero lignea e del modello denominato “Salvator Rosa”.
Nota polemica, invece, dall'amministrazione comunale di San Lupo. “Il Sindaco Franco Mucci, il Vice Sindaco Pellegrino Tomasiello l’Assessore Giovanni Velardi, il Presidente del Consiglio Comunale Lorenzo Mucci e i Consiglieri di Maggioranza – si legge in una nota -, esprimono il più profondo dissenso per tale comportamento: il mancato coinvolgimento in una vicenda che è partita da San Lupo”.
