Campania giù sul fronte dei beni confiscati, per quel che riguarda la trasparenza degli enti, con 53 comuni su 138 che non pubblicano i dati secondo il dossier di Libera.
E proprio il referente provinciale di Libera, Michele Martino è intervenuto con Ottochannel per fare il punto della situazione, sia in Campania che nel Sannio:
“Il report ancora non promuove tutti: c'è un 39 per ceento di enti che ottempera ai dettami amministrativi, altri non effettuano i primi passi, ovvero pubblicare l'elenco dei beni confiscati presenti sul territorio. Ma la legge in realtà non ha lo scopo di mettere insieme adempimenti amministrativi, ma di riutilizzare socialmente e istituzionalmente i beni. Stiamo qui a sollecitare le prime fasi ma dovremmo raccontare la bellezza del riutilizzo dei beni confiscati alle mafie”.
Quel cementificio che ancora non viene riutilizzato
E guardando al Sannio Martino parla dell'ex cementificio di contrada Olivola, sotto la lente d'ingrandimento anche dell'opposizione consiliare nell'ultima conferenza stampa con l'intervento del leader di Civico 22, Angelo Moretti che aveva citato la struttura ad esempio della mancanza di programmazione, anche il referente dell'associazione Libera, Michele Martino interviene per sollecitare azioni che restituiscano effettivamente il bene alla città:
“Il dossier promuove la nostra amministrazione rispetto alla pubblicazione dell'elenco. Bisognerebbe andare oltre: c'erano lavori da ultimare mesi fa, ma non vengono ultimati sulla palazzina, poi c'è tutto il resto condizionato al recepimento di finanziamenti”.
L'esperienza di Melizzano
E approfondendo, riguardo la situazione sannita Martino spiega che solo un comune è effettivamente virtuoso in tal senso: “Solo a Melizzano c'è un'esperienza virtuosa di riutilizzo dei beni confiscati. Gli altri sono stati affidati ai comuni, ma non vengono effettivamente riutilizzati al netto della trasparenza: la lotta alle mafie passa da qui”.
“Fondi? Ci sono. Il riutilizzo dei beni evidentemente non è al centro dell'agenda: è una questione di idee. C'è un ulteriore bando della Regione dove i progetti, se meritevoli, possono essere finanziati fino a 200mila euro: ci sono molti beni che potrebbero essere tranquillamente gestiti con somme del genere”.
