Sanità, Abbate: vere criticità sono pazienti per giorni nei Pronto Soccorso

Il Consigliere regionale sul Pnrr in sanità: "Inutili Case di comunità se poi non c'è personale"

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Nella foto a destra il consigliere regionale e medico Gino Abbate con l'ex direttore generale dell'Ao San Pio, Mario Nicola Ferrante

Benevento.  

“Il vero problema della sanità in questo delicato momento storico è vedere pazienti in attesa nei pronto soccorso per quattro cinque giorni. Si pensa al Pnrr solo come strutture ospedaliere o di comunità ma non alla critica carenza di personale”.

Gino Abbate, consigliere Regionale di “Noi Campani” e medico torna a parlare di sanità e lo fa a margine del convegno organizzato dall'Ordine dei giornalisti e dal Comune di Benevento dal titolo “Il Pnrr in sanità nelle aree interne e il ruolo dell'informazione”.

Abbate fa il punto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e rimarca: “Ci sono problemi enormi. Di circa 1.350 Case di comunità e un centinaio circa di hub non si capisce ancora bene dove vengono allocati. Secondo il piano dovrebbero essere localizzati in base al criterio della popolazione e quindi le zone interne saranno penalizzate. Case di comunità che invece dovrebbero essere una vicinanza della sanità al territorio”.

Secondo il dottore Abbate “il Pnrr da soldi per le strutture ma non per il personale. Un rischio di creare nuove strutture che poi resteranno abbandonate sul piano edilizio”.

Altro problema è quello che “i Comuni non possono intervenire nella scelta delle Case di Comunità. Questo è sbagliato perchè solo i Comuni possono sapere l'ubicazione migliore in base a viabilità e trasporti”.

Poi il monito: “mettere le persone al centro della sanità. Persone che non vanno guardate in termini economici. Le criticità sono enormi ma non sono solo i pronto soccorso affollati o la carenza di personale. La vera criticità è che non si riesce a sviluppare un piano di gestione del sovraffollamento in pronto soccorso, il boarding, ovvero i quattro cinque giorni che il paziente deve stare all'interno del padiglione di emergenza prima di essere ricoverato in riparto. Questo mette in crisi il sistema sanitario. Si investe ancora nei grandi ospedali nonostante l'emergenza covid ci ha insegnato che non hanno saputo dare risposte al territorio”.

E conclude: “bene ha fatto il presidente De Luca che nella conferenza Stato – Regioni a bloccare l'accordo perchè non c'erano fondi per il personale. Soldi che sarebbero dovuti arrivare dalla diminuzione dei ricoveri non necessari in pronto soccorso, sarebbero stati dirottati nelle case di comunità, e dalla diminuzione della spesa farmaceutica. Assurdità enormi – ha tuonato il dottore Abbate – che mettono in crisi la strutturazione delle case di comunità che ci sono già sul territorio: sono gli studi di medicina generale che andrebbero implementati con strumenti diagnostici e tramite la telemedicina collegarsi con gli ospedali”.

Al convegno, presenti il presidente dell'ordine dei gioralisti della Campania, Ottavio Lucarelli, il direttore dell'Asl di Avellino Mario Nicola Ferrante, che dopo mesi di rapporti animati ha parlato cordialmente e a lungo (nella foto) di sanità proprio con il dottore Gino Abbate, il direttori sanitari dell'Asl di Benevento, Marco De Fazio, e di Avellino, Maria Concetta Conte e il presidente dell'ordine dei medici sanniti, Giovanni Pietro Ianniello.