Inaugurata stamani al Museo Arcos di Benevento la mostra di Angela Rapio “Sulla Natura, dalla Scrittura agli inserti di carta” promossa dalla Provincia di Benevento, dal Museo ARCOS in collaborazione con il Museo-FRaC di Baronissi e curata da Ferdinando Creta. Alla personale ha preso parte anche il critico d’arte Massimo Bignardi.
La Mostra dell’artista pugliese offre uno sguardo originale e suggestivo della Natura nelle forme vegetali, animali, antropomorfe con la tecnica del frottage e con un segno veloce.La Mostra resta aperta sino al 30 giugno 2024 ed è visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle ore 19.
All’artista pugliese Angela Rapio il Museo ARCOS dedica la sua prima, se pur sintetica mostra antologica, ricostruendo le esperienze che hanno segnato la sua formazione, dapprima come grafica, poi, attenta alle declinazioni pittoriche, volgendo l’attenzione verso la dimensione plastica.
Oltre trenta opere - precisa il curatore Ferdinando Creta - tra dipinti, collage, grafiche, incisioni, sculture e installazioni, tracciano un percorso espositivo che prende avvio dalle opere dedicate all’ulivo, grandi tondi ove la scrittura regola valori tonali che evidenziano richiami antropomorfi, esposte in occasione della personale tenuta a Bucarest, alle quali, nel 2015 fanno seguito i coni in legno e ceramica, esposti in occasione della personale “Radici&Radice” allestita nell’Orto Botanico dell’Università di Siena. Seguono le “Carte fossili”, collage tra tracciano mappe indefinite dell’esistenza, alcune grandi carte del ciclo “Boschi” realizzate nel 2019 ed in mostra nella personale promossa ed allestita al Museo-FRaC Baronissi nell’estate del 2016, per confluire nella vasta ed articolata serie dedicata agli animali: dapprima i pesci, poi le api, le formiche, le installazioni con le galline rivoluzionarie, per chiudere con alcuni lavori del ciclo “Fragile”, opere datate tra il 2019 e il 2023 in mostra la scorsa primavera, nella personale allestita nello storico Torrione Passeri a Molfetta.
Una sequenza di opere che focalizzano l’attenzione ‘sulla natura’, rinnovando il senso che, Lucrezio, ha dato nel De rerum natura, vale a dire la auspicabile attenzione che l’uomo deve rivolgere al patrimonio universale della natura.
