15enne minacciato: "Pubblico le immagini mentre ti masturbi"

Processo, a Bologna, per un 23enne di Benevento. Nel pc file pedopornografici

Benevento.  

La speranza di incassare il proscioglimento si è infranta sulla decisione del gup di Bologna, che lo ha rinviato a giudizio. Appuntamento dinanzi al Tribunale felsineo fissato per il 12 ottobre, quando si aprirà il processo a carico di un 23enne di Benevento – è difeso dall'avvocato Fabio Russo -, rimasto invischiato nelle maglie di un'indagine nella quale gli sono state contestate la produzione e la detenzione di materiale pedopornografico realizzato con minori. Scene a sfondo sessuale racchiuse in centinaia di file contenuti nel suo computer.

Una brutta storia di cui ci siamo già occupati, venuta a galla dopo la denuncia dei genitori di uno dei ragazzi immortalati dalle immagini. Un 15enne che tra agosto e settembre dello scorso anno sarebbe stato minacciato. “Pubblico tutto in rete”, gli avrebbe detto l'allora 22enne, per costringerlo a non interrompere il loro rapporto. Era iniziato attraverso il social network Omegle, che l'imputato avrebbe utilizzato per contattare il ragazzo bolognese. E' in questo modo che era partita una corrispondenza fatta di messaggi reciproci.

Fin qui nulla di strano. Nè il 14enne aveva sospettato qualcosa sia quando era stato invitato a continuare la conversazione su Skype: telefonate gratuite via computer, modalità adoperate da migliaia e migliaia di persone; sia nel momento in cui lui gli aveva proposto di accendere la webcam e di masturbarsi. Lo aveva fatto, senza farsi assalire dal sospetto che quei momenti intimi potessero essere registrati.

Secondo gli inquirenti, era invece accaduto. Ed il minore se ne era reso conto quando il suo interlocutore, per evitare che lui archiviasse definitivamente lo scambio a distanza instaurato, l'avrebbe minacciato di rendere pubblici i frame imbarazzanti che lo riguardavano.

Parole che avevano impaurito il giovane bolognese, comprensibilmente preoccupato dalle conseguenze che quelle frasi avrebbero potuto determinare sulla sua vita, all'improvviso esposta ad un rischio altissimo. Non era stato semplice, ma c'era riuscito. Trovando la forza per raccontare tutto al padre ed alla madre, che avevano immediatamente denunciato la vicenda. Il via all'inchiesta che ha tirato in ballo il 23enne beneventano, ora gravato da accuse pesanti sulla cui fondatezza dovrà pronunciarsi il Tribunale.

Esp