Prostituzione minorile, lascia il carcere la 62enne di Apice

Il Riesame ha concesso i domiciliari alla donna arrestata ad agosto dalla Mobile

Apice.  

Lascia il carcere dopo più di un mese, e va ai domiciliari a Napoli, la 62enne di Apice che la Squadra mobile aveva arrestato lo scorso 12 agosto con l'accusa di sfruttamento della prostituzione, contestata in un'indagine del pm Patrizia Filomena Rosa.

L'attenuazione della misura è stata decisa dal Riesame, al quale aveva fatto ricorso l'avvocato Alfredo Lo Pilato, che ha visto accolta la sua censura sulle motivazioni con le quali era stata disposta la custodia cautelare in carcere. Adottata anche dal gip del Tribunale di Napoli, chiamato a pronunciarsi dopo il trasferimento degli atti disposto, per incompetenza funzionale, dal gip del Tribunale di Benevento Gelsomina Palmieri. E' di fronte a lei che l'indagata era comparsa per l'udienza di convalida, respingendo ogni addebito e offrendo una ricostruzione dei fatti evidentemente non ritenuta credibile. In quella occasione, come si ricorderà, aveva sostenuto che le due ragazze del posto- – una 15enne ed una 16enne- andavano da un pezzo a farle visita. Le tenevano compagnia, spesso usando il suo cellulare per inviare messaggi sui social da quell'abitazione in cui avevano fatto irruzione gli agenti del vicequestore Emanuele Fattori, sorprendendola in compagnia di una delle minori.

Nessuna traccia, invece, di tre giovani che in precedenza avevano avuto accesso a quell'appartamento, successivamente identificati – e denunciati per concorso nella stessa ipotesi di reato- attraverso i telefonini. Tre giovani che avrebbero ammesso di conoscere e di aver frequentato la 15enne e la 16enne. Le loro dichiarazioni, e quelle- praticamente dello stesso tenore - di una delle ragazze, supportato l'impianto accusatorio nei confronti della 62enne. Lei avrebbe avuto rapporti sessuali con i tre clienti in cambio di poche decine di euro o della promessa di farli entrare in contatto con la 15enne e la 16enne. Due giovanissime alle quali sarebbe stato 'raccomandato' di non raccontare ciò che succedeva, che avrebbero obbedito per paura.

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