Paziente morto, il Gip decide su 17 medici. Ma tra un anno

Il Pm ha chiesto l'archiviazione, opposizione dei familiari di Rocco Laudato

Benevento.  

Il Gip deciderà se archiviare o meno, certo. Ma potrà farlo non prima di un anno. Perchè, se non sarà accolta l'istanza di anticipazione dell'avvocato Antonio Leone, legale delle parti offese, la camera di consiglio è stata fissata per il 20 settembre del prossimo anno. Quando il giudice dovrà stabilire se scrivere la parola fine, o far proseguire (o procedere all'imputazione coatta) l'indagine a carico di diciassette medici del Rummo, tirati in ballo a vario titolo per la morte di Rocco Laudato, 57 anni, impiegato, di Casalduni, padre di una figlia in tenera età, avvenuta intorno alle 7 del 19 dicembre 2016 al pronto soccorso dell'ospedale, dove si trovava da tre giorni. Un dramma che all'epoca aveva avuto una notevole eco, finito al centro di un'attività investigativa innescata dalla denuncia della moglie, che lavora in Procura.

Secondo una prima ricostruzione, tutto era iniziato il 16 dicembre, quando il 57enne, che dopo un precedente accesso al Rummo era tornato a casa, era stato trasportato, a quanto pare per un problema neurologico, al pronto soccorso, dove era stato sottoposto ad una serie di accertamenti. E dove era rimasto, seduto su una sedia - aveva raccontato la coniuge-, per una probabile mancanza di posti letto nel reparto nel quale doveva essere ricoverato, fino al momento in cui il suo cuore aveva cessato di battere per sempre.

Di qui il sequestro della cartella clinica e l'avvio di un'inchiesta che aveva chiamato in causa diciassette sanitari, tutti 'avvisati' in vista dell'autopsia affidata alla dottoressa Natasha Pascale, dell'Istituto di medicina legale di Foggia. Un esame per il quale alcuni indagati, rappresentati dagli avvocati Angelo Leone, Grazia Luongo, Vincenzo Sguera, Viviana Olivieri, Sergio Rando, Alberto Mignone, Luca Cavuoto, Nazzareno Fiorenza e Giuseppe Fusco, avevano indicato come propri consulenti il professore Piero Ricci e i dottori Emilio D'Oro, Vincenzo Migliorelli, Umberto De Gennaro e Arturo Aversano.

Tamponamento cardiaco, questa la causa del decesso, attenzione puntata anche sul livello di assistenza fornito al paziente. Un quadro complessivo che ha indotto il sostituto procuratore Marcella Pizzillo, alla luce delle conclusioni della sua specialista, ad escludere profili di responsabilità a carico dei medici e, come detto, a chiedere l'archiviazione.

Siamo nello scorso gennaio, inevitabile l'opposizione dei familiari della vittima. Ora la data dell'udienza dinanzi al Gip: 20 settembre del 2019.

Esp