Mani sulla città, i testi del Pm non si presentano

Fissato il calendario delle prossime quattro udienze per 39 imputati

Benevento.  

L'acquisizione del lavoro svolto da un consulente del Pm su una serie di movimenti bancari, poi, vista l'assenza degli altri testi, il rinvio al 29 novembre, quando saranno escusse le altre persone indicate dall'accusa.

Il 6, il 13 ed il 20 dicembre, invece, toccherà ai difensori citare tutti quanti i loro testi: un'impresa, quella di ascoltarli in tre udienze, che, visto il loro numero, appare improba.

Si è chiuso così l'appuntamento con il processo, denominato Mani sulla città, a carico di 39 imputati - sono diventati tanti dopo le dichiarazioni di prescrizione che hanno interessato completamente sette posizioni (e, parzialmente, altre)- tirati in ballo  dall'inchiesta del sostituto procuratore Antonio Clemente e della digos su appalti e forniture di beni e servizi del Comune di Benevento.

Come si ricorderà, le prescrizioni erano scattate per i falsi ipotizzati in relazione agli appalti della pedonalizzazione del centro storico (anche frode nelle pubbliche forniture) e del parco archeologico di Cellarulo, per più emissioni di fatture per operazioni inesistenti, per l'abuso d'ufficio e la truffa per i marciapiedi a Pacevecchia, per il falso e la truffa per le presenze nelle commissioni della Provincia.
Reati contestati in quindici capi di accusa, oltre la metà di quelli prospettati.

La decisione del Tribunale era arrivata solo per quelle imputazioni sulle quali il pm Maria Scamarcio, che ha ereditato il processo, e le difese avevano concordato, ma non per le altre sette, pure proposte per la declaratoria di prescrizione dal rappresentante della pubblica accusa, sulle quali le stesse difese avevano espresso il loro dissenso, chiedendo un proscioglimento nel merito.
 

Esp