Auto estere? No, rubate in Campania, taroccate e vendute

Sette denunce della polstrada, recuperati sei veicoli: uno a Guardia Sanframondi

Benevento.  

Riciclaggio: è l'ipotesi di reato per la quale gli agenti dell'ufficio di polizia giudiziaria della polstrada di Benevento hanno denunciato sette persone, residenti nell'hinterland napoletano - titolari di autosaloni, intestatari fittizi, per poche centina di euro, dei veicoli, acquirenti finali- chiamate in causa da un'indagine su un giro di auto rubate. Sei gli autoveicoli che, trafugati in varie zone della Campania, sono stati successivamente taroccati e smistati in varie parti d’Italia.

In una nota si legge che “ i veicoli, dopo essere stati rubati, venivano contraffatti attraverso la manomissione del relativo numero di telaio”. Poi erano dotati di documenti falsificati in modo da farli apparire di provenienza estera. A quel punto, attraverso i prestanome, venivano reimmatricolati in Italia per poterli immettere sul mercato legale con le nuove targhe ottenute dagli uffici del Dipartimento Trasporti Terrestri.

Dei sei autoveicoli rintracciati (3 Fiat 500L, 2 Renault Clio e 1 Fiat Panda), rubati nella provincia di Napoli e nel casertano, tre sono stati sequestrati direttamente dagli agenti coordinati dal vicequestore Antonio Vetrone rispettivamente a Guardia Sanframondi, ad Ercolano e a Frattaminore , mentre altri tre sono stati sequestrati dalle sezioni di polizia stradale di Taranto, Milano e Cosenza, dopo la segnalazione diramata dai colleghi sanniti.

La stessa polstrada di Benevento ha poi proceduto nei giorni scorsi a più controlli amministrativi in una una serie di esercizi pubblici connessi con la circolazione stradale.

Sequestrata un’autocarrozzeria nel comune di Limatola, risultata completamente abusiva; nei confronti di un autodemolitore del capoluogo sannita si è invece provveduto al sequestro parziale dell’area su cui si svolgeva l’attività, in quanto non in regola con le vigenti leggi sull’inquinamento ambientale. In tutto, per le varie irregolarità riscontrate, sono state comminate sanzioni pecuniarie per un ammontare di circa 30mila euro.