Il vigile: ho solo scoperto la tresca, niente soldi e foto osè

Interrogato Ferdinando Fantini, da venerdì ai domiciliari

Benevento.  

Nessun ricatto, nessuna somma di denaro pretesa o incassata. E nessuna foto, se non quelle scattate con il telefonino, peraltro sbagliando ed attivando la funzione selfie, con l'obiettivo di immortalare la tresca tra quell'uomo e la moglie, dalla quale si era poi separato.

Ferdinando Fantini, 59 anni, maresciallo dei vigili urbani di Piedimonte Matese, ha offerto la sua 'verità' sulla vicenda per la quale da venerdì è finito agli arresti domiciliari. Assistito dall'avvocato Ercole Di Baia, che, in attesa del Riesame, ha chiesto la revoca della misura, lo ha fatto dinanzi al gip Gelsomina Palmieri, che aveva firmato il provvedimento restrittivo a suo carico nell'inchiesta del sostituto procuratore Flavia Felaco e degli agenti del Commisssariato di Telese Terme.

Sequestro di persona, violenza privata, estorsione, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia: queste le ipotesi di reato contestate in un'inchiesta centrata sui comportamenti che avrebbe mantenuto nei confronti della coniuge e di colui che aveva avviato una relazione con lei, entrambi di Castelvenere.

Secondo gli inquirenti, il sottufficiale, dopo averli picchiati in un'abitazione del centro telesino, avrebbe costretto lei a fotografare l'uomo in pose compromettenti. Poi si sarebbe fatto consegnare 5mila euro, quindi avrebbe inviato le foto ad alcune persone, puntando ad ottenere altri soldi.

Immagini di cui si parla nell'ordinanza, ma che sia l'indagato, sia il suo difensore non hanno ancora potuto visionare. Fantini ha sostenuto di aver seguito la coniuge, sui cui nutriva evidentemente dei sospetti, e di averla scoperta con l'uomo in quella casa di Castelvenere. Una scena alla quale avrebbe reagito in malo modo, tentando, senza riuscirvi, di ritrarli insieme.