"Abusi sulla moglie", il Gip: imputazione coatta per 45enne

La Procura aveva chiesto l'archiviazione

Benevento.  

La Procura aveva chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, ma la decisione del gip Loredana Camerlengo è stata di segno opposto ed è sfociata nell'imputazione coatta disposta per un 45enne di Benevento -è difeso dall'avvocato Gianmarco Bosco- , accusato di violenza sessuale ai danni della moglie, rappresentata dall'avvocato Elena Cosina, che si era opposta alla scelta del Pm.

Durante il processo, per maltrattamenti, a carico dell'uomo, poi assolto, la donna aveva raccontato un episodio del 2010, quando lui l'avrebbe costretta ad un rapporto sessuale dopo averle legato le braccia al letto. Secondo il giudice, una vicenda che merita il vaglio del dibattimento “a nulla rilevando le discrasie tra il narrato della vittima e quello delle figlie minori della stessa che avrebbero assistito ai fatti, posto che le bimbe all'epoca erano troppo piccole per cogliere 'particolari' della condotta cui avevano assistito, tanto da essere in grado di riferirla nei minimi dettagli”.

Per la dottoressa Camerlengo, poco conta che la denuncia sia arrivata a distanza di anni, “le rivelazioni sono emerse non in un atto di denuncia-querela, bensì nel corso di una deposizione, in cui evidentemente la vittima ha trovato la forza per liberarsi di un grave fardello”.

Sarebbe pertanto “assurdo, in questo particolare momento storico, in cui si invitano le donne a denunciare senza paura fatti dolorosi che avvengono tra le mura domestiche, a non subire più frustazioni e vessazioni, disporre l'archiviazione di un procedimento soltanto perchè non vi sono testimoni ai fatti, ovvero ritenere inattendibile la vittima perchè non ricorda esattamente il giorno in cui la violenza è avvenuta, quasi che una data inesatta o un particolare non ricordato potessero reendre meno veritiero un abuso”.