Perde casa all'asta e 'bersaglia' chi l'ha acquistata

Arrestato 45enne di Morcone. Nel mirino, con incendi e fucilate imprenditore di Pontelandolfo

Benevento.  

E' gravemente indiziato per i reati di incendio, danneggiamento, porto in luogo pubblico di arma da fuoco e turbativa d’asta. Si tratta di Filomeno De Palma, 45 anni (avvocato Giuseppe Maturo), di Morcone, finito agli arresti domiciliari in un'indagine del sostituto procuratore Flavia Felaco e  dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Benevento.

Nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Gelsomina Palmieri, che ha invece detto no ad una misura a carico del padre, per una serie di attentati ai danni di un imprenditore di Morcone al quale avevano per tre volte incendiato camion ed escavatori lasciati in sosta in alcuni cantieri nei comuni di Pontelandolfo e Campolattaro. La sua auto, inoltre, era stata  danneggiata a colpi di fucile mentre si trovava parcheggiata di fronte l'ufficio della ditta a Pontelandolfo.

Secondo l'accusa, l'indagato “non aveva mai superato lo smacco di aver perso la propria abitazione, aggiudicata all’asta all’imprenditore, vittima dei successivi reati, che – spiega il Procuratore capo Aldo Policastro - dapprima gli aveva concesso un prestito, e che, a seguito delle difficoltà a rientrare del prestito, aveva proceduto giudizialmente con atti di precetto e decreti ingiuntivi”.

Gli attentati incendiari erano avvenuti il 1 lnella foto) ed il 26 agosto del 2017 a Pontelandolfo e l'11 dicembre dello stesso anno a Campolattaro. A febbraio dello scorso anno, invece, erano stati esplosi i colpi di fucile contro la Mercedes della vittima.

Fatti gravi, spiega la Procura perchè “in uno degli incendi veniva dato alle fiamme un autocarro posizionato tra altri mezzi all’interno di un capannone chiuso con possibilità, quindi, di determinare un fuoco di notevoli e devastanti proporzioni tale da provocare un disastro; inoltre, appena un paio di settimane dopo la perdita della casa all’asta, l’indagato – spiega ancora il Procuratore Policastro - commissionava un attentato in cui veniva colpita con colpi di fucile l’auto della vittima”.

Inoltre, sempre secondo il quadro accusatorio, “l’indagato a causa delle difficoltà economiche, veniva sottoposto ad altra procedura esecutiva presso il Tribunale di Benevento e, in tale occasione, perdeva l’opificio industriale sito in Morcone appartenente ad una azienda a lui riconducibile. L’attività investigativa svolta dagli inquirenti, tuttavia consentiva di appurare che dominus della società che si era aggiudicato l’opificio predetto all’asta era lo stesso indagato che, non potendo partecipare alla predetta gara, si era spogliato della titolarità dell’azienda ed aveva ceduto le sue quote al padre ed un persona a lui vicina, cosi turbando la regolarità dell’incanto”.

Lunedì l'interrogatorio di garanzia, nel corso del quale, se lo vorrà, De Palma potrà fornire la sua versione sulle circostanze contestate, sul suo ruolo di presunto mandante di atti di cui, al momento, non sono noti gli autori.

L'inchiesta era già rimbalzata all'onore delle cronache nel marzo dello scorso anno, quando, dopo le fucilate contro la Mercedes, il decreto di convalida del sequestro, oltre che della macchina, dei frammenti di alcuni pallettoni da caccia repertati dagli investigatori, era stato notificato a quattro persone, tra le quali lo stesso De Palma – le altre di Pontelandolfo e Castelfranco in Miscano -, con un'ipotesi di tentata estorsione.