"Mi ha tolto la casa, ce l'ho con lui. Ma nessun attentato"

Interrogato 45enne di Morcone arrestato come mandante di quattro intimidazioni a imprenditore

Benevento.  

Ha respinto tutte le accuse per le quali è stato arrestato, escludendo di essere il mandante dei quattro attentati di cui era rimasto vittima un imprenditore di Pontelandolfo. Non c'entro, anche se non nego di avercela tantissimo con lui perchè mi ha sottratto la casa, ha ribadito Filomeno De Palma, 45 anni, di Morcone, titolare di una ditta di lavorazione di materiale plastico, da venerdì ai domiciliari in un'indagine del sostituto procuratore Flavia Felaco e  dei carabinieri del Nucleo investigativo di Benevento.

Assistito dall'avvocato Giuseppe Maturo, De Palma è comparso a mezzogiorno al cospetto del gip Gelsomina Palmieri, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare a suo carico. Il suo interrogatorio di garanzia è andato avanti per mezz'ora: un lasso di tempo che il 45enne ha riempito con la sua versione sulla vicenda, spiegando il senso di alcune delle tante intercettazioni telefoniche che hanno costellato l'attività investigativa, e negando di essere stato l'ideatore delle intimidazioni. Infine, raccontando anche la voce circolata dopo le fucilate che nel febbraio dello scorso anno avevano centrato la Mercedes della vittima, accennando ad un incontro che la stessa avrebbe avuto due giorni prima con una persona di Castelfranco in Miscano.

In attesa del Riesame l'avvocato Maturo ha chiesto che il suo assistito possa recarsi al lavoro dalle 7 alle 19.30: un'istanza sulla quale il giudice deciderà nelle prossime ore, dopo il parere del Pm. Secondo gli inquirenti, De Palma “non aveva mai superato lo smacco di aver perso la propria abitazione, aggiudicata all’asta all’imprenditore, vittima dei successivi reati, che dapprima gli aveva concesso un prestito, e che, a seguito delle difficoltà a rientrare del prestito, aveva proceduto giudizialmente con atti di precetto e decreti ingiuntivi”.

Questa la cornice del quadro nel quale erano stati inclusi i tre incendi di camion ed escavatori lasciati in sosta, nel 2017, in alcuni cantieria Pontelandolfo e Campolattaro, e i colpi di fucile contro la macchina parcheggiata di fronte all'ufficio della ditta a Pontelandolfo.