Costretta a dormire sul balcone: una storia di violenza

Le indagini sfociate nell'arresto di un 56enne, accusato di aver cercato di uccidere la moglie

Benevento.  

E' uno spaccato di violenza domestica, che ha rischiato di assumere le tinte della tragedia – una delle tante che costellano la vita del nostro Paese-, quello disegnato dall'indagine sfociata nell'arresto, operato dalla Mobile, di un 56enne di Benevento – vedi altro servizio-, accusato di maltrattamenti in famiglia e del tentato omicidio della moglie.

A suo carico una ordinanza di custodia cautelare in carcere adottata dal gip Giuliana Giuliano, su richiesta della Procura, sul presupposto della reiterazione del reato. E' una storia di offese pesantissime, minacce e botte di cui avrebbe fatto le spese la donna. Comportamenti che il coniuge avrebbe mantenuto nei suoi confronti da tempo, con la malcapitata che sarebbe stata costretta, talvolta, a dormire sul balcone per sottrarsi a rapporti sessuali contro la sua volontà che in più occasioni avrebbe subito.

Un “clima di terrore e vessazioni continue che si era inasprito quando aveva intentato il giudizio di separazione”. Una condizione estremamente complicata, che aveva raggiunto l'acme lo scorso 12 maggio. Quando, secondo la ricostruzione degli inquirenti, mentre si accingeva a fare la doccia, lui l'avrebbe afferrata alle spalle e le avrebbe bloccato le braccia con l'obiettivo di farla cadere nella vasca. Non era accaduto per l'arrivo del figlio - richiamato dalle urla della madre-, il cui intervento era risultato provvidenziale anche successivamente.

Lei si era rifugiata in camera da letto, il 56enne l'aveva raggiunto e le avrebbe stretto le mani al collo. La poverina era riuscita a fuggire e a chiudersi in bagno, dove era rimasta fino all'arrivo della polizia. Aveva lasciato l'abitazione e si era trasferita da un'amica, ma ciò non avrebbe indotto l'uomo a desistere: le avrebbe infatti riservato numerose telefonate minatorie, gettandola in uno stato di sconforto per il quale avrebbe tentato di farla finita.

Fin qui il quadro tratteggiato dall'inchiesta, con l'indicazione di circostanze sulle quali il 56enne, assistito dagli avvocati Cosimo Capozzi e Roberto Pulcino, potrà domani offrire, se lo vorrà, la sua versione nel corso dell'interrogatorio di garanzia dinanzi al giudice.