Asl, dopo 3 anni nuova trascrizione registrazioni di Pisapia

I file saranno però estratti direttamente dall'Iphone utilizzato. Ascoltato Fra Pietro Cicinelli

asl dopo 3 anni nuova trascrizione registrazioni di pisapia
Benevento.  

Tutti fermi, si ricomincia come in una sorta di gioco dell'oca. Le lancette dell'orologio vanno spostate all'indietro di poco meno di tre anni. Perchè il 13 febbraio, a distanza di quell'8 giugno del 2017, quando ad entrambi era stato affidato lo stesso compito, ai periti Stefania Cantone e Maurizio Vella sarà dato l'incarico di procedere all'estrapolazione dei file, e alla loro trascrizione, dall'Iphone 4 che Felice Pisapia, ex direttore amministrativo dell'Asl, aveva adoperato nell'estate 2102 per registrare nell'abitazione paterna dell'allora parlamentare Nunzia De Girolamo, e non solo, le conversazioni che hanno nutrito il troncone politico dell'indagine sull'Asl.

Colloqui già trascritti nel 2017, come detto, ma non dopo averli estratti direttamente dal supporto usato, di cui la Procura non ha mai chiesto l'acquisizione. L'ha stabilita invece il Tribunale dopo le sollecitazioni di alcuni difensori: gli avvocati Domenico Di Terlizzi, Salvatore Verrillo, Vincenzo Regardi e Roberto Prozzo. I primi due hanno eccepito l'utilizzabilità delle registrazioni – un argomento contrastato dal pm Assunta Tillo - per l'assenza delle 'fonte originale', di cui Regardi, che assiste Pisapia, ha offerto l'immediata disponibilità, incrociando il consenso di Prozzo e degli altri legali.

E pensare che l'udienza di oggi era stata fissata soprattutto per la requisitoria nei confronti degli otto imputati: oltre a De Girolamo e Pisapia, Michele Rossi, ex direttore generale Asl, Gelsomino Ventucci, ex direttore sanitario, Arnaldo Falato, ex responsabile budgeting, Luigi Barone, Giacomo Papa, collaboratori di De Girolamo, e il sindaco di Airola Michele Napoletano, difesi, oltre che da quelli già ricordati, dagli avvocati Claudio Botti, Giandomenico Caiazza, Paolo Abbate, Emilio Perugini, Mario Verrusio, Vincenzo Sguera, Gaetano Coccoli, Luigi Supino.

Le accuse vanno, a vario titolo, - tra ottobre 2010 e ottobre 2013 - dall'associazione per delinquere, alla concussione (anche tentata) alle minacce e alla turbata libertà degli incanti; dal falso all'abuso d'ufficio (anche tentato) e all'offerta di un'utilità per ottenere il voto elettorale. Per le parti civili gli avvocati Gerardo Orlando (Fatebenefratelli), Natale Polimeni (Sanit),Giovannina Piccoli (per Giovanni De Masi e Antonio Clemente) e Annamaria Ziccardi (Asl).

La decisione del collegio giudicante (presidente Fallarino, a latere Rotili e Telaro) è stata preceduta dall'escussione di Fra Pietro Cicinelli, “al secolo Michele”, legale rappresentante del Fatebenefratelli, parte offesa nel processo, centrata sulla storia del cambio di gestione del bar del Fatebenefratelli di Benevento. “Non ricordo di aver incontrato o parlato con De Girolamo di una vicenda seguita a livello locale”, ha spiegato. “Pressioni nei miei confronti ? Non mi risulta”, ha aggiunto.

E quando gli è stato illustrato il contenuto di alcune affermazioni, registrate, della De Girolamo, e gli è stato domandato se potesse escludere incontri, richieste e colloqui, ha ribadito: “Non ricordo, ma escludo che ciò sia stato possibile”. L'ha fatto con una perentorietà che ha inevitabilmente richiamato alla mente le scene di 'The new Pope', l'ultimo capolavoro di Paolo Sorrentino. Che, l'avesse conosciuto, a Fra Pietro avrebbe senz'altro riservato una parte non di secondo piano nella sua bellissima serie televisiva.