Danno all'Asl, "vanno condannati". Prosciolti 4 dirigenti

Sentenza della Corte dei Conti nel giudizio contro Rossi, Ventucci, Mennitto e Bianco

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Benevento.  

La Procura avrebbe voluto che fossero condannati, per danno erariale, al risarcimento di  poco più di 103mila euro in favore dell'Asl, ma la Corte dei Conti li ha prosciolti tutti.

E' la sentenza firmata dalla sezione giurisdizionale della Campania nel giudizio di responsabilità intentato contro Michele Rossi (direttore generale dell'Asl dal 29.9.2011 al 17.11.2014), Gelsomino Antonio Ventucci (direttore generale dal 18.11.2014 al 15.1.2015 e direttore sanitario sino al 17.11.2014), Antonio Mennitto (direttore amministrativo dal 2.5. 2013 al 31.8.2015) e Emma Bianco (responsabile dell’attuazione del d.l. 95/2012 dal 26.10.2012 e dirigente dell’Uoc Provveditorato ed Economato dal 16.8.2012). L'accusa? La mancata riduzione del 5 per cento della spesa per acquisto di beni e servizi prevista dal decreto legislativo 95/2012.

Nell’atto di citazione la Procura aveva imputato il presunto danno erariale, riferito al periodo ottobre 2012-31 dicembre 2015, alla “condotta omissiva - caratterizzata da colpa grave, per violazione di doveri d’ufficio, ritardi, inadempimenti, inerzia, trascuratezza e negligenza - dei direttori generali, del direttore sanitario e del direttore amministrativo nella misura del 90 per cento del danno e del referente responsabile dell’attuazione del d.l. 95/2012 nella restante misura del 10 per cento”. In particolare, avrebbero omesso di ridurre, nella misura del 5%, i costi derivanti dall’esecuzione di contratti relativi a due articolazioni aziendali: l’Uoc Provveditorato-Economato [che, nel periodo oggetto di contestazione (ottobre 2012-2015), tenuto conto delle rinegoziazioni dei contratti in essere (98 su 313), non avrebbe conseguito il risparmio di spesa, pari complessivamente ad € 90.044,00] e l' Uoc Raccolta ed elaborazione dati (che non avrebbe conseguito in relazione a due contratti, il risparmio di spesa per un valore complessivo di € 13.558,00)”.

Secondo la Corte dei Conti, “ il ricostruito quadro legislativo di riferimento e le sue evoluzioni medio tempore intervenute, pongono nella giusta luce le iniziative intraprese dall’Azienda sanitaria beneventana all’indomani dell’entrata in vigore del d.l. 95/2012, costituite dall’invio da parte della Bianco di richieste di riduzione dei corrispettivi contrattualinella misura del 5% alle ditte appaltatrici dei servizi e fornitrici di beni e servizi; nonché dall’invito, da parte degli organi apicali alle diverse articolazioni aziendali, al corretto e giusto utilizzo dei materiali, anche sanitari, per l’espletamento dei rispettivi compiti”.

Quanto “all’elemento psicologico” dell’illecito erariale ipotizzato, “emerge che il comportamento tenuto sia dagli organi apicali dell’azienda sanitaria locale beneventana, nelle persone di Ventucci, Mennitto e Rossi, sia della responsabile dell’attuazione del d.l. 95/2012 Bianco, sulla base di un giudizio ex ante e in concreto, non può ritenersi affetto da quel grado di rimproverabilità necessario per configurare la colpa in termini di gravità”.

Da qui, per l'infondatezza della domanda risarcitoria, il proscioglimento, così come chiesto dagli avvocati Roberto Prozzo, Franco Lucia, Emilio Perugini e Marco Cocilovo.