Concorsi, dissequestrato il conto corrente di De Matteo

I sigilli erano scattati a fine luglio dopo le dichiarazioni di Sparaneo

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Benevento.  

Dissequestrato dal gip Vincenzo Landolfi, su richiesta dell'avvocato Antonio Leone, il conto corrente, con le relative giacenze, di Antonio De Matteo, 68 anni, di Benevento, funzionario dei vigili del fuoco, in pensione, dallo scorso 12 giugno in carcere nell'inchiesta del sostituto procuratore Francesco Sansobrino sui concorsi per le forze dell'ordine.

Come si ricorderà, i 'sigilli' erano scattati a fine luglio, sulla scorta di un decreto di perquisizione e sequestro adottato dal Pm dopo le dichiarazioni rese il 23 e il 24 luglio, in due interrogatori, da Giuseppe Sparaneo, 51 anni, di Benevento, funzionario in servizio dei vigili del fuoco, che dal 1 agosto è ai domiciliari. Assistito dall'avvocato Gerardo Giorgione, Sparaneo aveva offerto una serie di elementi, fornendo nomi e cifre, rispetto alle pen drive con i quiz per le selezioni. Pennette che sarebbero state consegnate ad oltre 100 persone dal settembre 2019 al marzo 2020 in cambio, da ciascuna di loro, di 2mila euro.

Affermazioni che avevano innescato un provvedimento d'urgenza- aveva interessato, oltre che De Matteo e Sparaneo, il viceprefetto Claudio Balletta (avvocato Bruno Naso), 65 anni, di Roma, dirigente del Ministero dell'Interno presso il Dipartimento dei vigili del fuoco, anch'egli in carcere- con il quale era stato disposto il sequestro dei beni fino alla concorrenza di 462mila e passa euro: una somma praticamente raddoppiata rispetto a quella del sequestro iniziale di giugno. Da qui, alla ricerca dei soldi, una serie di perquisizioni a carico di De Matteo – tutte negative-, l'ultima delle quali l'8 agosto, quando la guardia di finanza aveva ispezionato la cappella di famiglia al cimitero.