Ha ammesso di aver sbagliato, spiegando i suoi comportamenti con l'impossibilità di vedere le due figlie. Assistito dall'avvocato Salvatore Brancaccio, si è difeso così, dinanzi al gip Maria Di Carlo, un 37enne di un centro non lontano dal capoluogo, indagato per stalking, colpito da un divieto di avvicinamento all'ex moglie, rappresentata dall'avvocato Miriam Napolitano.
Era stata lei a denunciarlo alla Squadra mobile per un episodio accaduto a luglio: secondo gli inquirenti, divorato dalla gelosia perchè la coniuge, dalla quale si era separato, aveva avviato una relazione sentimentale, avrebbe molestato la donna ed il nuovo compagno con una serie di messaggi intimidatori via whatsapp, inviandone 57 in un solo giorno.
Messaggi vocali anche di tenore volgare, ai quali, successivamente, avrebbe fatto seguire la minaccia di botte rivolta all'uomo se non l'avesse lasciata. Vicende al centro di un'attività investigativa che avrebbe anche ricostruito il rapporto coniugale, sfociando, infine, nella misura a carico del 37enne, interrogato questa mattina.
Un appuntamento nel corso del quale ha chiesto scusa per ciò che aveva fatto, sostenendo di essere stato ispirato solo dalla rabbia nutrita nei confronti della ex che non gli avrebbe fatto incontrare le figlie.
