Asl, sentenza vicina per De Girolamo e altri 7 imputati

Tra 1, 15 e 29 ottobre gli interventi del pm, dei legali delle parti civili e delle difese

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Benevento.  

L'ultimo miglio di un processo che va avanti da quattro anni, portandosi dietro alcune accuse ormai prescritte, sarà percorso, salvo sorprese sempre in agguato, ancora di più in questo periodo, tra il 1, quando sono previsti la requisitoria del pm Assunta Tillo e gli interventi dei legali delle parti civili, il 15 ed il 29 ottobre, con le arringhe difensive.

A quel punto, se il calendario sarà rispettato e non ci sarà bisogno di ulteriori appuntamenti, l'attesa sarà tutta per la successiva sentenza del Tribunale per le otto persone a giudizio dopo essere state chiamate in causa dal troncone politico dell'indagine sull'Asl. L'elenco include l'ex parlamentare Nunzia De Girolamo, gli ex direttori generale, sanitario ed amministrativo dell'Asl, Michele Rossi, Gelsomino Ventucci e Felice Pisapia, Arnaldo Falato, ex responsabile budgeting, Luigi Barone e Giacomo Papa, collaboratori di De Girolamo, e il sindaco di Airola Michele Napoletano.

La 'road map' è stata disegnata questa mattina nel corso di un'udienza scandita dall'escussione dei periti Stefania Cantone e Maurizio Vella, che nello scorso febbraio avevano ricevuto l'incarico di trascrivere nuovamente, estraendole però direttamente dal suo Iphone 4, le registrazioni dei colloqui operate da Pisapia nell'abitazione paterna di De Girolamo, e non solo.

Obiettivo: verificarne la genuinità, che i due specialisti, pur non trascurando qualche discordanza legata, a loro dire, all'aggiornamento dei programmi, hanno confermato in aula, al termine di un lavoro per il quale erano stati nominati anche tre periti di parte: Alessandro Perri, per la Procura, Marco Zonaro e Filomena Ranauro, per De Girolamo e Pisapia.

Come ripetutamente ricordato, le registrazioni rappresentano il 'cuore' del processo, centrato su alcune vicende emerse da quelle conversazioni: il trasferimento di un dirigente e di alcune strutture sanitarie, la nomina di un primario, il bar del Fatebenefratelli, le sedi Saut, la sospensione di alcune gare, le somme per i medici di cui sarebbe stata tentata la non compensazione.

Storie racchiuse in accuse - alcune erano state formalizzate dopo l'imputazione coatta ordinata nell'aprile 2016 dal gip Cusani- che vanno, a vario titolo, dall'ottobre 2010 all' ottobre 2013, dall'associazione per delinquere, alla concussione (anche tentata) alle minacce e alla turbata libertà degli incanti; dal falso all'abuso d'ufficio (anche tentato) e all'offerta di un'utilità per ottenere il voto elettorale.

Sono impegnati nella difesa gli avvocati Domenico Di Terlizzi, Vincenzo Regardi, Roberto Prozzo, Salvatore Verrillo, Claudio Botti, Giandomenico Caiazza, Paolo Abbate, Emilio Perugini, Mario Verrusio, Vincenzo Sguera, Gaetano Coccoli, Luigi Supino.

Per le parti civili gli avvocati Gerardo Orlando (Fatebenefratelli), Natale Polimeni (Sanit),Giovannina Piccoli (per Giovanni De Masi e Antonio Clemente) e Annamaria Ziccardi (Asl).