Morta a 50 anni, giovedì prossimo l'autopsia

Disposta dalla Procura dopo la denuncia dei familiari della donna, deceduta per Covid

morta a 50 anni giovedi prossimo l autopsia
Benevento.  

Un medico legale: Massimo Esposito, un infettivologo: Nicola Maturo, ed un'anatomopatologa: Carmela Buonomo. Sono i tre professionisti ai quali giovedì prossimo i sostituti procuratore Francesco Sansobrino e Maria Colucci affideranno l'incarico, per le rispettive competenze, dell'autopsia della 50enne di Benevento morta domenica scorsa, al Rummo, per Covid 19.

L'esame sarà eseguito nel pomeriggio dello stesso giorno e dovrà stabilire con esattezza le cause del decesso. E' stato disposto nell'inchiesta, allo stato contro ignoti, avviata dopo la denuncia presentata ai carabinieri dall'avvocato Antonio Leone, nell'interesse dei familiari della vittima: marito, figlie, fratello e sorella, tutti 'avvisati' in modo da consentire loro di nominare un consulente di fiducia.

Come anticipato nei giorni scorsi, e secondo una prima ricostruzione, la donna si era ricoverata il 12 dicembre al Fatebenefratelli perchè, affetta da una patologia oncologica, aveva la pressione alta e necessitava di una serie di accertamenti. Era stata sottoposta ad un doppio tampone, negativo il risultato. Stesso esito anche per i successivi due tamponi praticati durante la degenza nella struttura del viale Principe di Napoli, andata avanti senza problemi, al punto che i medici, poiché nel frattempo la sua condizione clinica era migliorata, avrebbero deciso di dimetterla e mandarla a casa il 23 dicembre, così da consentirle di trascorrere il Natale in compagnia dei suoi affetti più cari.

Tutto era però saltato due giorni prima, il 21 dicembre, quando un ulteriore tampone aveva restituito la positività al Coronavirus. Una novità per la quale il 22 dicembre era stata trasferita al Rummo, dove il 10 gennaio il suo cuore aveva smesso di battere per sempre.

A seguire, la denuncia che ha dato il là ad un'attività investigativa che dovrà riscontrare la fondatezza di alcune circostanze riferite dai suoi congiunti, ad iniziare dalla richiesta di essere spostata altrove che la paziente avrebbe avanzato mentre era al Fatebenefratelli, dopo aver saputo che nella stanza vicina c'era una persona positiva al virus.