Raid punitivo, gli indagati scelgono di non rispondere

Dinanzi al gip Maria Di Carlo i due 30enni arrestati ieri dalla Squadra mobile

raid punitivo gli indagati scelgono di non rispondere
Benevento.  

Si sono entrambe avvalse della facoltà di non rispondere, le due persone di Benevento arrestate ieri – sono ai domiciliari – dalla Squadra mobile, per lesioni aggravate, nell'inchiesta sul raid punitivo del quale aveva fatto le spese, lo scorso 2 novembre, un uomo che era stato colpito con una mazza da baseball, subendo la frattura della gamba sinistra, perchè ritenuto responsabile di aver danneggiato alcune auto nell'insediamento Iacp al rione Pacevecchia.

Dinanzi al gip Maria Di Carlo, che ha adottato l'ordinanza di custodia cautelare su richiesta del sostituto procuratore Marilia Capitanio, sono comparsi in Tribunale questa mattina, nell'ordine, Amedeo Impronta (avvocato Angelo Leone), 30 anni, e Paolo Sparandeo (avvocato Antonio Leone), 31 anni.

Secondo gli inquirenti, sarebbe stato Impronta, dopo averla prelevata da un'aiuola, a 'bersagliare' con la mazza il malcapitato, al quale, una volta sull'asfalto, avrebbe sferrato anche dei calci. Una scena alla quale Sparandeo avrebbe assistito, senza intervenire.

La parola passa ora al Riesame, al quale le difese ricorreranno contro il provvedimento restrittivo.