Afgani chiusi nel cassone frigorifero di un tir, assolto l'autista bulgaro

Non ha commesso il fatto, la sentenza per Zhivko Dobrev, 56 anni, in carcere da un anno

afgani chiusi nel cassone frigorifero di un tir assolto l autista bulgaro
Benevento.  

Un anno fa era stato arrestato, ora ha lasciato il carcere dopo essere stato assolto. Non ha commesso il fatto: è la formula con la quale il Tribunale ha assolto Zhivko Dobrev (avvocato Fabio Russo), 56 anni, l'autista di una ditta bulgara accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'imputazione gli era stata contestata l'11 settembre del 2020, quando la Mobile lo aveva fermato dopo aver scovato in un tir, chiusi in un cassone frigorifero adibito al trasporto della frutta, otto cittadini afgani.

Il mezzo era stato bloccato lungo il raccordo autostradale, tra San Giorgio del Sannio e Benevento. Finito in carcere, l'allora 55enne aveva negato di aver fatto salire gli otto afgani, spiegando di aver scoperto che erano nel cassone solo quando asi era fermato in un'area di sosta dopo aver sentito dei rumori provocati dai pugni battuti contro le pareti del camion. A quel punto, aveva concluso, aveva chiesto ad un automobilista, poiché non parla la lingua italiana, di avvertire le forze dell'ordine.

Come si ricorderà, gli stranieri erano stati trasferiti presso una struttura in provincia in cui avevano trascorso, in base alle norme anti Covid-19, le due settimane di isolamento. Erano terminate il 27 settembre, quando avevano lasciato il centro. Nessuna traccia di loro, dunque nell'incidente probatorio fissato per il 2 ottobre, quando avrebbero dovuto ribadire le loro affermazioni. Agli agenti avevano raccontato di aver contattato una persona di origini curde in Grecia che li aveva nascosti in un bosco per qualche giorno per poi farli salire in orario notturno a bordo dell’autoarticolato. Aggiungendo anche di aver pagato tra 2.500 e 4mila euro ciascuno per arrivare principalmente in Francia, Germania e Svizzera dove avrebbero dovuto ricongiungersi con gli altri familiari. Oggi la conclusione del processo e l'assoluzione del 56enne, peraltro proposta, anche se con la formula dubitativa, dallo stesso Pm.