Blitz antidroga in Valle Telesina, i cinque indagati restano in silenzio

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere al gip Camerlengo che ne aveva ordinato l'arresto

blitz antidroga in valle telesina i cinque indagati restano in silenzio
Telese Terme.  

Sono tutte rimaste in silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere al gip Loredana Camerlengo, le cinque persone arrestate in una inchiesta antidroga in Valle Telesina diretta dal sostituto procuratore Licia Fabrizi e condotta dagli agenti del Commissariato di Telese Terme.

Si tratta di Alfonso Grego, 47 anni, Antonio Greco, 37 anni, Giacommina De Rosa, 37 anni, Vincenzo Grego, 21 anni, e Virginia Buccino, 45 anni, di Telese, difesi dall'avvocato Antonio Leone, che ha chiesto Per De Rosa e Vincenzo Grego la sostituzione della misura – i domiciliari - alla quale sono tutti sottoposti. La decisione del giudice arriverà dopo il parere del Pm.

Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: questa l'ipotesi di reato prospettata in relazione ad una serie di episodi di cessione, con costi da 30 a 50 euro per ogni dose - di cocaina e crack tra  febbraio e maggio scorso. Nove i capi di imputazione provvisoria, disposto anche il sequestro preventivo dei libretti postali, e delle somme depositate (in tutto 42mila euro) di Alfonso Grego e Buccino.

Il provvedimento restrittivo, epilogo di una indagine supportata dalle dichiarazioni di un acquirente, dalle intercettazioni telefoniche e dalle immagini delle telecamere installate nei pressi della casa dei Grego, era stato adottato sul presupposto del pericolo di reiterazione del reato, alla luce del “lungo arco temporale delle condotte che avrebbero perpetrato e dell'abitualità delle stesse" da parte degli indagati, “un solido punto di riferimento per i tossicodipendenti della zona”.

Attenzione puntata anche sui rapporti che esisterebbero con “personaggi di San Felice a Cancello dai quali verrebbero acquistati gli stupefacenti”, e sul modus operandi: “nella maggior parte dei casi - aveva scritto il Gip -gli indagati erano soliti prelevare dal capanno degli attrezzi uno scaletto in alluminio e portarsi sul retro del vano cucina annesso all'abitazione principale, ove si intravedeva una mano armeggiare vicino al motore del condizionatore posizionato sul muro. E' significativa la circostanza che ogni volta, subito dopo essersi recati nel vano posteriore della cucina, gli indagati uscissero in macchina, apparendo altamente probabile che occultino la sostanza stupefacente proprio nel vano condizionatore”.

Un vano nel quale, come si ricorderà, durante la perquisizione eseguita al momento dell'esecuzione dell'ordinanza, i poliziotti avevano rinvenuto 250 grammi di hashish, oltre 30 di cocaina, 79 di crack costati l'arresto bis, in flagranza, sempre ai domiciliari, poi confermati, per i due Grego e Buccino. Lunedì la convalida, un appuntamento nel corso del Alfonso Grego aveva rivendicato la paternità della droga, escludendo qualsiasi responsabilità della moglie e del figlio.