Don Nicola, ricorso al Riesame contro il sequestro dei 170mila euro in contanti

Depositato questa mattina dai suoi difensori

don nicola ricorso al riesame contro il sequestro dei 170mila euro in contanti
Benevento.  

Depositato al Tribunale del riesame di Benevento il ricorso curato dagli avvocati Massimiliano Cornacchione e Alessandro Cefalo per chiedere l'annullamento del sequestro di 170mila euro in contanti rinvenuti nell'abitazione di don Nicola De Blasio, da sabato ex parroco di San Modesto e direttore della Caritas, due incarichi lasciati dopo essere finito agli arresti domiciliari, il 3 novembre, per detenzione di materiale pedopornografico.
La somma era stata trovata nel corso della perquisizione compiuta dalla polizia postale su ordine della Procura di Torino, il sacerdote l'aveva giustificata, durante l'udienza di convalida dell'arresto, precisandone la provenienza: offerte dei fedeli per i lavori di ristrutturazione della chiesa e risparmi che gli avevano lasciato i genitori.

Come è ormai ampiamente noto, la 'visita' degli agenti, disposta in una indagine su presunti contatti in chat che don Nicola avrebbe avuto con altri utenti usando la linea telefonica, dotata di wifi, a lui intestata, si era conclusa con il sequestro di immagini e video contenuti nel suo computer.

Don Nicola aveva spiegato di averli scaricati tra il 2015 ed il 2016 con l'intenzione di avviare una campagna esplorativa sul fenomeno della pedopornografia nel mondo ecclesiastico. Un'attività interrotta quando si era reso conto che non era legale. Da quel momento in poi, dunque, secondo l'indagato, che per questo si avvarrà di un consulente informatico, file e video erano rimasti lì, nell'hard disk di un pc portatile non funzionante, senza mai essere visualizzati, messi in rete o scambiati con chicchessia.

Una tesi “allo stato non dimostrata”, aveva deciso il gip Gelsomina Palmieri che con la sua ordinanza aveva applicato la custodia cautelare ai domiciliari, trasmettendo gli atti, per competenza, al Tribunale di Napoli.