Conzo: "Lo spirito di Paolo Borsellino è la mia stella polare"

Si è insediato il procuratore aggiunto di Benevento. "Si vince solo con il lavoro di squadra"

Benevento.  

Lo spirito di Paolo Borsellino come stella polare. L'idea di un lavoro che deve essere di squadra. Bandita ogni forma di individualismo. “Perchè un attaccante non vince da solo...”. La partita di Giovanni Conzo (a sinistra nella foto), procuratore aggiunto di Benevento – una figura che rappresenta una novità assoluta per il Sannio – è iniziata questa mattina. Con l'immissione in possesso nel ruolo al quale lo ha assegnato il Csm. Quarantanove anni, arriva da Napoli, dalla Dda. Credenziali prestigiose, un arco ricchissimo di frecce che hanno centrato al cuore la criminalità organizzata. Una passione per la scrittura tradotta in alcuni volumi dedicati alle economie criminali.

Cerimonia nell'aula di Corte di assise, presenti i vertici delle forze dell'ordine e dell'agenzia delle dogane, la Procura quasi al completo. Dopo gli 'onori di casa' affidati al giudice Roberto Melone, facente funzione del presidente del Tribunale Michele Cristino, di cui ha letto un messaggio di benvenuto, Conzo è stato presentato dal Procuratore capo Giuseppe Maddalena. Il 'numero uno degli inquirenti, che a fine ottobre lascerà l'incarico dopo sette anni, ne ha ricordato i successi ottenuti come sostituto della Direzione distrettuale antimafia. Rivendicando “l'importanza della Procura sannita”, che – ha concluso, visibilmente commosso - “ho imparato ad apprezzare ed amare”.

Parole che hanno colto nel segno, immediatamente rilanciate da Conzo. “Mi sono già reso conto di quanto i colleghi di questo ufficio, vincente, siano bravi. E' per me un onore operare con Maddalena, al quale sono affezionato: lo conosco dal '91, quando sono entrato in magistratura”. Il procuratore aggiunto ha tracciato le linee guida del suo impegno. Partendo da una parola chiave “che è nel Dna del magistrato: servizio”. Servizio per la collettività, “per combattere e fronteggiare la criminalità, per assicurare alla giustizia i responsabili dei reati”.

Uno sforzo – ha aggiunto – “nel quale mi ha sempre guidato lo spirito di Paolo Borsellino, che ha continuato a lavorare pur sapendo di dover morire. Non siamo esposti come lui, ma anche noi dobbiamo rinunciare a una parte della nostra vita se vogliamo raggiungere dei risultati”. Traguardi che sarà possibile tagliare “facendo squadra con tutti, con la polizia giudiziaria”. Non c'è attaccante che tenga, a vincere è solo il gruppo. Remando nella stessa direzione. Parola di Conzo.

Enzo Spiezia