Malato, non assume i farmaci e terrorizza i genitori, che lo denunciano

Benevento. Libertà vigilata in una struttura per un 37enne che vive nel Fortore

malato non assume i farmaci e terrorizza i genitori che lo denunciano
Benevento.  

Una storia di problemi psichici, della mancata consapevolezza di essere malato, al punto da non assumere i farmaci di cui necessita. Una vacatio farmacologica che spiega le crisi, i comportamenti violenti nei confronti dei genitori e non solo. Situazioni che dovrebbero essere affrontate sul versante sanitario, che spesso assumono implicazioni giudiziarie.

E' il caso di un 37enne che vive in un centro del Fortore, al quale il Gip Pietro Vinetti ha applicato, su richiesta del sostituto procuratore Stefania Bianco, la misura di sicurezza della libertà vigilata in una struttura casertana nella quale dovrà seguire un trattamento terapeutico. Epilogo di una denuncia presentata a maggio ai carabinieri dalla madre dell'uomo, che aveva raccontato le condotte aggressive ed intimidatorie del figlio.

Un racconto sofferto che le era servito a ripercorrere il clima di paura e soggezione nel quale lei e il marito erano precipitati. Lui, già sottoposto in passato a Tso, avrebbe detto no ad ulteriori accertamenti, 'trasformando' i genitori in bersagli contro i quali scagliarsi. Urlando, spintonandoli, strattonandoli e colpendoli anche con testate. E, poi, la richiesta di denaro, il lancio delle suppellettili e la rottura di bottiglie di vetro, con cocci disseminati lungo l'accesso alla porta d'ingresso della casa dei malcapitati.

Non è finita: nel mirino anche un vicino, ai suoi occhi 'colpevole' di dargli fastidio con un decespugliatore. Da qui un procedimento per la nomina di un amministratore di sostegno, individuato nel sindaco del paese, il sequestro di un'ascia e una consulenza psichiatrica disposta dal Pm, dalla quale è emerso che all'epoca dei fatti il 37enne aveva un vizio parziale di mente in grado di scemarne la capacità di intendere e di volere, con una pericolosità sociale attenuata. Il passo successivo è stata la misura di sicurezza a carico dell'indagato, difeso dall'avvocato Cecilia Del Grosso.