"Falsi medici", Angelo Graziano resta agli arresti, libero il fratello Fabio

Benevento. Le decisioni del Riesame, annullata l'ordinanza per il 42enne

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Benevento.  

Ha confermato gli arresti domiciliari per Angelo Graziano, 33 anni, mentre ha annullato l'ordinanza con la quale era stato disposto l'obbligo di dimora a San Giorgio del Sannio per il fratello Fabio, 42 anni.

E' quanto deciso dal Riesame per le due persone, difese dall'avvocato Raffaele Scarinzi,  coinvolte nell'inchiesta del pm Maria Colucci e dei carabinieri  che ipotizza un esercizio abusivo della professione medica in un ambulatorio nella cittadina del Medio Calore, con terapie praticate ad alcuni pazienti, uno dei quali era morto. 

A Fabio erano contestate, sul versante cautelare, le lesioni aggravate: un addebito respinto durante l'interrogatorio di garanzia, quando aveva precisato di non aver mai fatto flebo di sali minerali all'uomo che lo accusa. Soffriva di una sciatalgia che gli ho risolto, come massoterapista, con due sedute di massaggi eseguiti alla presenza di una nipote, senza prendere un euro, come la stessa familiare, mostrando stupore, ha precisato anche in un video. Non gli ho mai fatto una endovenosa anche perchè, aveva concluso, ho una idiosincrasia per gli aghi dovuta ad un problema avuto da giovane.

Diversa la posizione di Angelo, nei confronti del quale sono stati prospettati l'omicidio preterintenzionale, la truffa, le lesioni aggravate nei confronti di numerose persone, l'esercizio abusivo della professione medica. Dinanzi al Gip aveva spiegato di aver praticato ai pazienti infusioni endovenose, in gran parte palliative, su indicazione di un medico tedesco che li aveva visitati in Italia.

Era accaduto lo stesso anche con la 54enne di Mirabella Eclano deceduta il 25 marzo del 2021. Era stata sottoposta – aveva continuato - ad un prelievo di sangue analizzato in Germania, dai risultati erano emersi valori sospetti di alcuni markers tumorali che avrebbe potuto prefigurare lo sviluppo di un cancro.

Secondo il 33enne, le condizioni della malcapitata si erano successivamente aggravate, e solo a quel punto, sempre su indicazione del medico tedesco, lui avrebbe fatto ricorso alle sacche alimentari e all'ossigenoterapia.