"Finto medico", Graziano dinanzi a Corte assise con nuovo difensore e consulente

A gennaio il processo per Angelo, 33 anni, chiesta archiviazione per il fratello Fabio, 42 anni

finto medico graziano dinanzi a corte assise con nuovo difensore e consulente
Benevento.  

La prima novità è la fissazione del giudizio immediato, chiesto dal pm Maria Colucci solo per Angelo Graziano, 33 anni, residente a Montefusco ma domiciliato a San Giorgio del Sannio, spedito a settembre agli arresti domiciliari, ma non per il fratello Fabio, 42 anni, per il quale, dopo l'annullamento del Riesame dell'ordinanza con la quale era stato sottoposto all'obbligo di dimora nella cittadina del Medio Calore, è probabile che sia stata chiesta l'archiviazione.

Se non ci sarà il ricorso a riti alternativi, il processo a carico di Angelo Graziano, disposto dal gip Maria Di Carlo, inizierà il 19 gennaio dinanzi alla Corte di assise: per lui le accuse di omicidio preterintenzionale, truffa, lesioni aggravate nei confronti di numerose persone, esercizio abusivo della professione medica. Imputazioni dalle quali dovrà difendersi con l'assistenza del professore Carlo Taormina - una new entry-, che questa mattina, dopo una tappa in Procura, si è intrattenuto con il professore Fernando Panarese, di cui si avvarrà come consulente medico legale.

Gli inquirenti ipotizzano un esercizio abusivo della professione medica in un ambulatorio nella cittadina del Medio Calore, con terapie praticate ad alcuni pazienti, uno dei quali era morto. Durante l'interrogatorio di garanzia aveva spiegato di aver praticato ai pazienti infusioni endovenose, in gran parte palliative, su indicazione di un medico tedesco che li aveva visitati in Italia.

Era accaduto lo stesso anche con la 54enne di Mirabella Eclano deceduta il 25 marzo del 2021. Era stata sottoposta – aveva continuato - ad un prelievo di sangue analizzato in Germania, dai risultati erano emersi valori sospetti di alcuni markers tumorali che avrebbero potuto prefigurare lo sviluppo di un cancro.

Secondo il 33enne, le condizioni della malcapitata si erano successivamente aggravate, e solo a quel punto, sempre su indicazione del medico tedesco, lui avrebbe fatto ricorso alle sacche alimentari e all'ossigenoterapia.

A Fabio erano state contestate, sul versante cautelare, le lesioni aggravate: un addebito respinto dinanzi al Gip, quando aveva precisato di non aver mai fatto flebo di sali minerali all'uomo che lo accusa. Soffriva di una sciatalgia che gli ho risolto, come massoterapista, con due sedute di massaggi eseguiti alla presenza di una nipote, senza prendere un euro, come la stessa familiare, mostrando stupore, ha precisato anche in un video. Non gli ho mai fatto una endovenosa anche perchè, aveva concluso, ho una idiosincrasia per gli aghi dovuta ad un problema avuto da giovane.