Sentenza annullata e nuovo giudizio di appello dinanzi ad una diversa sezione. E' quanto deciso dalla Cassazione, che ha accolto il ricorso dell'avvocato Antonio Leone, per le tre persone condannate a 6 mesi per abbandono di minore. Si tratta di Maria Angelica Lisone, 40 anni, di Cusano Mutri, titolare e responsabile a San Lorenzello di una ludoteca baby parking, Maria Teresa Maturo, 52 anni, di Cusano Mutri, operatrice d'infanzia, e Pina Angelamaria Parente, 33 anni, di San Lorenzello, animatrice, entrambe dipendenti della struttura.
La loro condanna, confermata lo scorso anno in secondo grado, era stata stabilita con rito abbreviato, nel 2020, dal gup Gelsomina Palmieri, che aveva anche disposto il risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, in favore della parte civile: la mamma di una bimba di un anno e mezzo, assistita dall'avvocato Giuseppe Francesco Massarelli.
L'episodio risale al 21 luglio del 2016, quando la piccola era stata condotta nella cosiddetta sala ninna, per il riposo pomeridiano in una culla da campeggio. Secondo gli inquirenti, la piccola sarebbe stata abbandonata “in modo saltuario tra le 13.30 le e 15.45”: un lasso di tempo nel corso del quale sarebbe caduta, provocandosi accidentalmente lesioni che avevano reso necessario il ricorso alle cure dei medici del Psaut di Cerreto Sannita, che le avevano diagnosticato un ematoma nella parte sinistra del volto e una lesione superficiale sotto l'orbita destra. Dieci giorni la prognosi iniziale, che si era poi protratta fino al 3 novembre.
Una vicenda al centro di una indagine diretta dal sostituto procuratore Donatella Palumbo e affidata alla Squadra mobile, supportata anche da una consulenza del dottore Vincenzo Migliorelli, che aveva concluso per un problema provocato dall'impatto tra il viso della bambina e la rete della culla.
