Protesi, "non mi sono mai piegato a corruzione". A giudizio l'ortopedico Piscopo

Benevento. A novembre il processo per l'ex primario del Fatebenafratelli

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Benevento.  

Ha rivendicato la sua assoluta professionalità, sottolineando di non essersi mai piegato, in 40 anni di lavoro, ad episodi corruttivi. Lo ha fatto con dichiarazioni spontanee rese al gup Maria Di Carlo, che al termine dell'udienza preliminare, così come sollecitato dalla Procura, lo ha però rinviato a giudizio.

Inizierà il 15 novembre, dinanzi al terzo collegio del Tribunale, il processo a carico del dottore Antonio Piscopo (avvocato Mario Cecere), 70 anni, .che nell'ottobre 2022 era finito agli arresti domiciliari per fatti che si sarebbero verificati mentre era direttore del reparto di Ortopedia del Fatebenefratelli. Il Riesame di Napoli aveva però annullato, per assenza delle esigenze cautelari, il provvedimento adottato dal gip Loredana Camerlengo su richiesta del pm Assunta Tillo.

L'indagine della guardia di finanza ha prospettato nei suoi confronti le accuse di corruzione ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. La tesi degli inquirenti è che il medico avrebbe ricevuto “denaro o altre utilità per compiere atti contrari ai doveri di ufficio2, consistiti nell’acquisto di protesi riconducibili alle ditte rappresentate da due persone: una è nel frattempo deceduta, l'altra ha chiesto di patteggiare ed è attesa da un'udienza a maggio.

L'attività investigativa era stata innescata, nell'aprile 2018, dal ritrovamento, all'interno del palazzo di giustizia di Benevento, di un plico contenente un registratore con 21 tracce audio di colloqui tra due persone, e dall'arrivo, alla guardia di finanza di Napoli, di un esposto accompagnato dalle stesse registrazioni.