Da 10 anni a 6 anni e 6 mesi. Ridotta dalla Corte di appello, dopo l'esclusione delle aggravanti dei futili motivi e della minorata difesa, e la conferma della circostanza ad effetto speciale del recesso attivo, già decisa in primo grado, la condanna per tentato omicidio a Giuseppe Maglione (avvocati Vittorio Fucci e Alfonso Furgiuele), 27 anni, di Montesarchio, arrestato dai carabinieri l'8 dicembre 2022 per il l'accoltellamento di Emilio, all'epoca 28enne, suo compaesano, che era stato ricoverato a Napoli in prognosi riservata per le conseguenze dei venti fendenti subiti.
La sentenza di primo grado risaliva al 24 maggio 2024, quando il Tribunale di Benevento aveva anche disposto il risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, alla parte civile, rappresentata dall'avvocato Gennaro Lepre, il pagamento di una provvisionale di 30mila euro, provvisoriamente esecutiva, in favore della stessa.
Durante l'udienza di convalida del suo arresto, Maglione, poi ai domiciliari, aveva parlato di un incontro casuale dinanzi ad un locale con la vittima, che lo avrebbe invitato a salire in auto per raggiungere un altro punto di ritrovo. Tra i due c'era stata una discussione, poi rientrata, un anno prima, quando – aveva affermato Maglione – aveva chiesto a Emilio, che all'epoca gestiva un'attività, di poter prenotare per i giorni successivi un tavolo. In quella occasione Maglione aveva lamentato di essere stato trattato male dall'allora 26enne, che gli aveva fatto presente che in quel momento stava mangiando e che il locale era chiuso. Da allora, aveva continuato, non c'era stato, dopo un chiarimento, alcun problema. Diversa la versione di Emilio, che aveva invece parlato di un incontro chiarificatore proprio su quello 'scontro'. A detta del 26enne, invece, i due sarebbero andati via insieme per “consumare qualcosa e comprare le sigarette”.
Secondo Maglione, una volta in macchina, Emilio avrebbe raggiunto la zona isolata, lungo la variante, dove sorge il deposito giudiziario ed avrebbe iniziato ad inveire nei suoi confronti. Lo avrebbe fatto scendere, poi, mentre l'altro, temendo che potesse prelevare qualcosa, teneva bloccato il cofano, avrebbe estratto un coltello e lo avrebbe colpito alla coscia destra. A quel punto, Maglione avrebbe cercato di togliergli la lama, ferendosi alla mano destra, riuscendoci solo successivamente. Quando, aveva concluso, sentendosi fortemente in pericolo, aveva accoltellato ripetutamente il 28enne. Che da parte sua aveva riferito di aver assestato un paio di schiaffi ad Emilio, che era andato a terra. Lui si era girato, l'altro si era rialzato e l'aveva aggredito alle spalle.