C'erano i sindaci di cinque dei sei centri interessati. Mancava soltanto quello di Arpaia, Pasquale Fucci, alla riunione che si è tenuta in tarda mattinata, presso il Consiglio dell'Ordine degli avvocati, sul rischio di chiusura dell'ufficio del giudice di pace di Airola. Attorno ad un tavolo si sono ritrovati il presidente facente funzioni del Tribunale, Ennio Ricci, il presidente dell'Ordine forense, Stefania Pavone, i sindaci di Airola, Vincenzo Falzarano, Forchia, Gerardo Perna Petrone, Bucciano, Pasquale Matera, Moiano, Giacomo Buonanno, Paolisi , Umberto Maietta (con lui anche la vice Bettj Mainolfi), il giudice di pace di Airola, Silvio D'Aloja, i consiglieri dell'Ordine (Daniela Miracolo, Angela Abbamondi, Nicoletta Camilleri, Fabio Russo, Alberto Mazzeo, Stefano Collarile e Pasquale Moscato).
Era stato Moscato a richiedere l'incontro, centrato sulla partecipazione alle spese di gestione (a carico dell'Ente locale, compreso il personale) dell'Ufficio da parte dei comuni che fanno parte del comprensorio. Moscato aveva ricordato che quello di Airola è l'ultimo presidio della giustizia civile penale in una vasta area della Valle Caudina e che la soppressione costringerebbe i cittadini a rivolgersi al giudice di pace di Benevento.
Nel corso della riunione gli amministratori hanno espresso la loro disponibilità a supportare Airola nei costi di gestione, anche se sono costretti a fare i conti con le ristrettezze dei rispettivi bilanci. Insomma, fosse una partita di calcio, ci troveremmo ancora sullo 0 a 0. Per adesso, buona volontà e nessun tiro in porta.
