Ribaltata in appello la sentenza con la quale il Tribunale di Benevento aveva assolto il 5 aprile 2022, perchè il fatto non sussiste, i quattro sindaci fortorini – i fatti vanno fino all'ottobre del 2015 - che nel 2020 erano stati rinviati a giudizio per disastro colposo e omissione in atti di ufficio.
La Corte di appello, alla quale si erano rivolti il pm Giulio Barbato e le parti civili, ha infatti condannato gli amministratori alle seguenti pene: 1 anno e 3 mesi a Luigi Paragone (San Giorgio La Molara), 1 anno e 2 mesi a Zaccaria Spina (Ginestra degli Schiavoni) e Assunta Gizzi (Montefalcone), 1 anno a Olindo Vitale (Montefalcone), difesi dagli avvocati Luca Cavuoto e Roberto Prozzo.
Per Spina e Gizzi pena sospesa, un beneficio che per gli altri è stato subordinato al pagamento della provvisionale, deciso per tutti, di 2mila euro in favore di ciascuna delle dieci parti civili di Ginestra e San Giorgio La Molara, rappresentate dall'avvocato Fabrizio Crisci, per le quali è stato anche disposto il risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede.
Secondo gli inquirenti, i sindaci non avrebbero adottato gli interventi “di somma urgenza”, per rimuovere lo “stato di pregiudizio alla pubblica incolumità”, necessari per la sistemazione idraulica dell'alveo del torrente La Ginestra, nel quale sarebbe stata consentita la realizzazione di opere – una strada - che avrebbero impedito il regolare deflusso delle acque. Tutto ciò avrebbe causato nei territori di competenza eventi franosi dal 2006 fino all'alluvione dell'ottobre 2015, “con conseguente isolamento dell'abitato, dei terreni limitrofi e delle aziende agricole”.