Minaccia la suocera "Ti sgommazzo di sangue...": può stare a Benevento

Benevento. Attenuata la misura per una 31enne

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Benevento.  

AGGIORNAMENTO 3 DICEMBRE

Dal divieto di dimora a Benevento a quello di avvicinamento alla parte offesa. E' quanto deciso dal giudice Monaco per una 31enne, difesa dall'avvocato Michele Ciruolo, accusata di stalking alla suocera.

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AGGIORNAMENTO 6 MAGGIO

Chiusa l'inchiesta del pm Chiara Maria Marcaccio e  della Mobile sulla 31enne di Benevento indagata per stalking alla suocera. Difesa dall'avvocato Michele Ciruolo, la donna ha adesso venti giorni a disposizione per chiedere di essere interogata e depositare memorie, poi il Pm procederà all'eventuale richiesta di rinvio a giudizio.

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Da meno di un mese era sottoposta al divieto di avvicinamento alla suocera per una ipotesi di stalking; una misura che il gip Salvatore Perrotta ha aggravato per una 31enne, disponendo che non possa dimorare a Benevento.

La decisione è arrivata dopo l'episodio di cui la donna, difesa dall'avvocato Michele Ciruolo, si sarebbe resa responsabile il 4 aprile: mentre la parte offesa si trovava nei giardini di fronte alla sua abitazione, si sarebbe affacciata al balcone e le avrebbe riservato una serie di espressioni pesantemente offensive e minacciose: “Se scendo giù ti sgommazzo di sangue e ti spezzo anche quell'altro braccio”, avrebbe urlato alla malcapitata, che una frattura l'aveva già subita durante un'aggressione.

La vicenda

Come si ricorderà, il divieto di avvicinamento era scattato in una inchiesta della Mobile sulle condotte attribuite alla 31enne, che avrebbe fatto di tutto per limitare i contatti tra il suo compagno e sua madre, scagliandosi contro quest'ultima, con minacce ed improperi, se i due parlavano tra loro, o se la malcapitata, portando fuori il cane, passava sotto la sua finestra.

Attenzione puntata su alcuni fatti accaduti tra settembre 2024 e genaio 2025, a cominciare da quello che si era verificato al San Pio, dove era ricoverato il convivente della 31enne, con lei che non avrebbe gradito la presenza della mamma, che avrebbe ingiuriato. Ad ottobre, avendo saputo che lei si era offerta di accompagnare il figlio al Sert, le avrebbe inviato un messaggio via whatsapp carico di insulti e minacce.

A gennaio, infine, nel cuore della notte avrebbe contattato la parte offesa e le avrebbe detto che avrebbe dato fuoco a lei ed alla macchina.