Rino stava combattendo la sua battaglia per la vita, che ha perso mentre coltivava la sua passione. Aveva 47 anni, gli piaceva pescare, amava preparare le canne e la rete e posizionarle lungo la riva del fiume. Poi attendeva con pazienza che i pesci abboccassero. Chissà quante volte l'aveva fatto, l'ultima gli è stata fatale.
Un malore, probabilmente, lo ha fatto cadere nell'acqua, la corrente ha trascinato il suo corpo senza vita fino al punto in cui alcuni arbusti lo hanno trattenuto, impigliandolo. Era a 500 metri dal punto in cui aveva sistemato la sua attrezzatura. Ora la mamma lo piange: è stata lei, dopo averlo visto uscire di casa nel pomeriggio di ieri, a dare l'allarme nel cuore della notte. Intorno alle 3 si è alzata e si è accorta che suo figlio non era a letto, che non era rientrato.
Questa mattina, come raccontato in un altro servizio, il tragico epilogo, con la scoperta della salma, poi trasferita all'obitorio del San Pio, a disposizione del pm Maria Colucci , che dirige le indagini dei carabinieri. Una notizia tristissima che ha turbato la comunità di Solopaca, dove una madre non ha più il suo Rino, che, quando poteva, amava trascorrere le giornate a contatto con la natura, ascoltando il suono dell'acqua che scorre. Ora, invece, è solo silenzio.
