"Sono 7 mesi che aspettano, ci dovete dare 100mila euro": assolto un 43enne

Benevento. Era accusato di 3 tentate estorsioni con aggravante camorristica: non ha commesso fatto

sono 7 mesi che aspettano ci dovete dare 100mila euro assolto un 43enne
Benevento.  

Era accusato di tre tentate estorsioni e di detenzione e porto di una pistola, aggravate dalla finalità di agevolare il clan Pagnozzi, ma è stato assolto per nonn aver commesso il fatto.

E' quanto sentenziato dal Tribunale, in linea con le richieste della difesa e, anche se con la formula dubitativa, dal pm Luigi Landolfi, per Rinaldo Clemente (avvocato Mario Cecere), 43 anni, di San Martino Valle Caudina, una delle persone che erano rimaste coinvolte, nell'ottobre 2023, nell'inchiesta antiestorsione e antidroga della Dda e dei carabinieri di Montesarchio in Valle Caudina.

Le imputazioni ricordate erano costate a Clemente una richiesta di misura cautelare non accolta dal Gip, che invece l'aveva adottata nei suoi confronti – è detenuto in carcere - per altri addebiti ora al vaglio del Tribunale sannita in un processo in corso a carico di più imputati.

Quello che si è concluso oggi riguardava alcuni episodi che risalivano al 2018, contestati in concorso con altre persone già giudicate con rito abbreviato. Nel mirino degli inquirenti, le pretese di cui avrebbe fatto le spese, minacciati, i titolari di due aziende di Paolisi. “Sono sette mesi che i compagni stanno aspettando, ci dovete dare 100mila euro...”, si sarebbe sentito dire il primo. Mentre l'altro sarebbe prima stato 'avvertito' (“Se voi non fate come vi sto dicendo, vi alzate una mattina e trovate qualche colpo di arma da fuoco o vi incendiano come segnale”), subendo, poi, l'esplsione di alcuni colpi di pistola contro gli uffici e l'incendio di un furgone.

Del terzo tentativo di imporre la tangente saree invece stato vittima il proprietario di un'agenzia di pompe funebri ad Airola: colpi di pistola contro la porta di casa, le fiamme appiccate dinazi alla finestra della camera da letto e, infine, il 'consiglio' telefonico: “Noi siamo gli amici già sai quello che devi fare...”. Accuse dalla quali, come detto, Rinaldo Clemente è stato assolto.