Tre mesi fa - era il 29 aprile- la condanna 10 anni, con rito abbreviato, di Nicola Fallarino, 41 anni, di Benevento, come presunto mandante; ora l'arresto di coloro che avrebbero eseguito e concorso al tentato omicidio dell'ex compagna, Annarita Taddeo, che l'11 novembre 2023, dopo essere stata centrata da un colpo di pistola alla fronte, si era miracolosamente salvata.
Un delitto che Fallarino, nel frattempo diventato collaboratore di giustizia, avrebbe ordinato perché non avrebbe tollerato l’interruzione della relazione e dei colloqui in carcere da parte della donna, e la nuova vita sentimentale della stessa. Per questo avrebbe preteso che lei abbandonasse l’appartamento in cui avevano convissuto e il bar, che considerava suoi.
Questa mattina, all'alba, il blitz della Mobile guidata dal vicequestore Flavio Tranquillo, ordinato dal gip Roberto Nuzzo su richiesta del pm Licia Fabrizi e del procuratore Gianfranco Scarfò: la custodia cautelare in carcere è stata disposta per Salvatore Giangregorio (avvocato Claudio Fusco), 38 anni, di Benevento, che avrebbe fatto fuoco, Matteo Ventura (avvocato Marianna Febbraio), 30 anni, di Ceppaloni, già detenuto per altro, Alessia Petrucciani (avvocato Fabio Ficedolo), 44 anni, di Benevento, che gli avrebbero offerto un supporto logistico. Eseguite alcune perquisizioni anche con l'uso di uno strumento che consente di rilevare la presenza di cose nelle pareti.
I fatti si erano verificati poco dopo le 6, al rione Libertà. Secondo una prima ricostruzione, uscita di casa con il cane per andare al lavoro nel bar che gestiva, la 32enne si era trovata di fronte, sul pianerottolo, un uomo che, volto coperto da un casco, aveva sprato con una 635 ed aveva spinto la malcapitata all'interno dell'appartamento, sottraendole due telefonini e la somma di 2mila euro che custodiva nella borsa. Poi era fuggito in sella ad un motorino, facendo perdere le sue tracce.
Soccorsa, la malcapitata era stata trasportata al San Pio ed operata, riuscendo a scamparla. Una vicenda al centro di una inchiesta che, tra dicembre 2024 e lo scorso gennaio, è stata scandita da alcune importanti novità: il rinvenimento di una 6.35 in una fossetta fognaria in via Labruzzi, a Capodimonte, gli accertamenti tecnici sull'arma e, alla ricerca di impronte, che non erano state rilevate, sul motociclo usato, che era stato ritrovato successivamente, abbandonato in strada.
Appuntamenti in vista dei quali erano state 'avvisate' le tre persone già ricordate e anche Antonio Barone (avvocato Antonio Leone), 49 anni, di Benevento, per il quale non è stata adottata alcuna misura, con una posizione che è stata dunque stralciata.
LA NOTA DELLA PROCURA
Nelle prime ore della mattinata odierna, la Squadra Mobile della Questura di Benevento ha dato
esecuzione ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per
le indagini preliminari del Tribunale di Benevento, nei confronti di tre soggetti (due uomini ed una
donna) ritenuti gravemente indiziati dei reati di tentato omicidio pluriaggravato, rapina
pluriaggravata, detenzione di arma clandestina e ricettazione, in concorso con FALLARINO Nicola,
già condannato per i medesimi fatti e reo confesso, commessi in danno di TADDEO Annarita, ex
compagna del FALLARINO.
La mattina dell’11 novembre 2023, TADDEO Annarita, uscita di casa con il cane per recarsi nel bar
che gestiva, si era trovata di fronte un uomo che, con volto travisato da un casco, le aveva sparato,
attingendole il volto e sottraendole due telefonini, per poi darsi alla fuga a bordo di un motorino,
risultato provento di furto a Napoli pochi giorni prima.
In ordine a tali fatti l’ex compagno della TADDEO, Nicola FALLARINO veniva sottoposto alla
misura cautelare della custodia cautelare in carcere nel dicembre 2023 e condannato alla pena di
anni dieci di reclusione in sede di giudizio abbreviato dal Giudice dell’udienza preliminare di
Benevento in data 29.4.2025, quale mandante dei commessi delitti.
Nell’ambito del percorso di collaborazione con la giustizia intrapreso nel frattempo da Nicola
FALLARINO con la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, questi forniva elementi decisivi
per l’identificazione dei soggetti che avevano un ruolo esecutivo e logistico nella vicenda.
Proprio a seguito della chiamata in correità effettuata dal FALLARINO nel corso di numerosi
interrogatori, le attività di indagine della Squadra Mobile di Benevento, e coordinate sul punto
dalla Procura della Repubblica di Benevento (a seguito della trasmissione degli atti dalla DDA),
consentivano di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, ed un quadro gravemente indiziario
relativamente agli odierni arrestati quali responsabili dell’esecuzione materiale del tentato omicidio
e della rapina, nonché del reperimento dell’arma e del motorino.
La chiamata in correità di FALLARINO Nicola risulta corroborata da numerosi riscontri oggettivi
anche di natura individualizzante, quali accertamenti documentali, tabulati telefonici, dati gps delle
autovetture utilizzate da due degli odierni arrestati per reperire l’arma ed il motorino nel territorio
napoletano, sopralluoghi e servizi di pedinamento ed oservazione, intercettazioni telefoniche ed
ambientali e accertamenti balistici sull’arma utilizzata per il tentato omicidio.
In particolare l’arma ed il motorino utilizzati per l’esecuzione della spedizione punitiva ordita dal
Fallarino venivano ritrovati dalla Squadra Mobile di Benevento in una zona adiacente alla dimora di
uno dei tre arrestati, precisamente dell’esecutore materiale del tentato omicidio.
La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui
sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle
indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
(foto di repertorio)
