AGGIORNAMENTO 29 LUGLIO
Custodia cautelare ai domiciliari, senza l'applicazione del braccialetto elettronico che il Pm aveva proposto. E' la misura adottata dal giudice Gelsomina Palmieri, dopo l'udienza di convalida dell'arresto che ha aperto la direttissima - proseguirà il 20 ottobre -, nei confronti del 35enne di Benevento fermato dalla Mobile per aver violato il divieto di avvicinamento all'ex compagna, transitando dinanzi alla sua abitazione e, in un'occasione, minacciandola di morte. Addebiti negati dall'uomo, difeso dall'avvocato Gerardo Giorgione.
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E' una storia per la quale è già a giudizio, e che ora fa registrare un ulteriore capitolo. E' stato scritto con l'arresto in flagranza differita operato dalla Squadra mobile nei confronti di un 35enne di Benevento, già noto alle forze dell'ordine. A metterlo nei guai sarebbe stata la denuncia dell'ex compagna relativamente ai comportamenti che avrebbe continuato a mantenere nei suoi confronti.
Secondo una prima ricostruzione, lui, sottoposto al divieto di avvicinamento e all'obligo di firma, sarebbe transitato ripetutamente dinanzi alla sua abitazione, riservando alla donna, in una occasione, atteggiamenti ed espressioni ritenuti di natura minacciosa. Da qui l'arresto e, su disposizione del pm Licia Fabrizi, la sottoposizione ai domiciliari, in attesa dell'udienza di convalida dinanzi al gip Salvatore Perrotta.
Difeso dall'avvocato Gerardo Giorgione, l'indagato era già stato arrestato per stalking nell'aprile 2024, quando avrebbe molestato la malcapitata dopo averla vista in compagnia del nuovo compagno. Era andata via di casa, non immaginavo che avesse un altro, e per questo volevo chiederle delle spiegazioni, aveva sostenuto all'epoca. Un'accusa che gli è costato un processo in corso.
