Perchè l'avrebbe fatto, perchè avrebbe ucciso la moglie ed un figlio, e ridotto in fin di vita la figlia? Salvatore Ocone, 58 anni, di Paupisi, ha offerto una spiegazione al disastro che ha combinato. Lo ha fatto nelll'interrogatorio dinanzi al procuratore Gianfranco Scarfò e ai carabinieri, assistito da un legale d'ufficio. Elena, 49 anni, ai suoi occhi era troppo autoritaria nei suoi confronti, con lei c'erano da tempo dei dissidi.
Ecco perchè all'alba di ieri, o forse prima, l'ha colpita con una pietra mentre era a letto, uccidendola. E altrettanto avrebbe fatto con i figli. Cosimo ed Antonia saranno stati probabilmente svegliati dalle grida della donna e sarebbero corsi a vedere cosa stava succedendo. Quando se li è trovati di fronte, lui si sarebbe scaglito anche contro di loro, usando la stessa pietra. Li avrebbe colpiti, poi li avrebbe trasportati nella Opel nera con la quale si era allontanato da contrada Frasso.
L'inizio di un viaggio folle, i suoi ragazzi riversi sul divano posteriore dell'auto, devastati dalla furia del genitore, che non ha avuto alcun ripensamento. Avrebbe potuto trasportarli in ospedale, non l'ha fatto. Ha proseguito, immerso nei suoi pensieri, fino a quando lo hanno fermato. Cosimo non respirava più, Antonia sì. L'hanno soccorsa, ora è al Neuromed, dove nella notte è stata operata.
Lui, Salvatore, destinatario di un decreto di fermo, è stato condotto in caserma. Ha risposto alle domande, resta da capire se abbia detto tutto. Poi è stato trasferito in carcere, dove avrà modo di riflettere su un delitto terribile. Agghiacciante.
Stasera, intanto, alle 18, nella chiesa Santa Maria del Bosco di Paupisi, Don Cosimo Iadanza annuncia che "al termine della santa messa delle ore 18:00, ci rivolgeremo a Dio in Adorazione Eucaristica affidando a lui nella preghiera la nostra Antonia e tutta la Comunità di Paupisi”.
