Caro Mario, la prego: li lasci perdere, ci lasci perdere

Benevento. Pensieri in libertà

caro mario la prego li lasci perdere ci lasci perdere
Benevento.  

Gentile Mario, innanzitutto mi scuso perchè mi rivolgo direttamente a lei. Non la conosco, so soltanto che è il figlio maggiore di Salvatore Ocone, il 58enne di Paupisi che da due giorni è in carcere perchè accusato di aver ucciso la moglie Elisa, 49 anni, il figlio Cosimo, 15 anni, ed aver ridotto in fin di vita la figlia Antonia, che di anni ne ha 17. L'ho vista in tv, immagine di una comprensibile fragilità che ha cercato di nascondere. Braccato dalle telecamere, dalle pacche sulle spalle, dalle finte parole di vicinanza e solidarietà che le sono state rivolte in diretta.

Mi creda, a nessuno interessa veramente ciò che lei sta provando. Lei rappresenta solo un momento da usare, le sue dichiarazioni cariche di sofferenza verranno trasmesse centinaia di volte per riempire il vuoto degli spettacoli televisivi che dalla mattina alla sera vanno in onda, ai quali partecipano personaggi che, tornati a casa, dovrebbero trovare  il coraggio di guardarsi allo specchio. Sostengono tutto e il contrario di tutto, ma non è un problema. Ne hanno solo uno: cercare l'audience per garantirsi i loro compensi.

Ovviamente lei sceglierà cosa fare, mi permetto un suggerimento: li Lasci perdere, ci lasci perdere. L'attende un compito complicatissimo: elaborare il lutto e pensare al suo futuro,  ad Antonia, che ha bisogno di lei, e a Salvatore. Ha compiuto un gesto terribile, agghiacciante, ma è suo padre. La prego, non cada nel tranello perdòno si perdòno no che le è già stato teso. Se un giorno stringerà la mano del suo papà, lo farà da solo. Quando le telecamere saranno finalmente spente.